Non c'è niente da fare,De Luca scrive proprio bene e questo libro è l'ennesima dimostrazione del suo grandissimo talento,certo avendo letto di lui quasi tutto devo ammettere che questo non è il suo maggior capolavoro ma comunque credo che valga la pena leggerlo...
In questo libro Erri ci racconta in dodici appassionati e appassionanti racconti un'esperienza di vita,fotografata ogni volta da una nuova angolazione.I protagonisti sono tutti diversi tra loro,per età anagrafica, maturità, cultura ed estrazione sociale.L'unico filo che tiene insieme le loro molteplici e differenti vicende, le accomuna in qualche modo, è la loro innata umanità, la loro profonda consapevolezza degli antropici sentimenti, tanto quelli belli, tanto quelli brutti.Ogni racconto è perfettamente cesellato, tracciato in modo magistrale dalla penna dell'autore,e la sua assoluta padronanza di linguaggio,la sua capacità di dipingere nitidamente - con pochi, veloci tratti - le immagini, le vicende, i protagonisti, con i loro caratteri, i loro stati d'animo e i loro pensieri continua sempre ad affascinarmi.Tra tutti i racconti, i più intensi, i più belli, quelli che mi hanno magiormente colpito: "Il pannello", la vicenda di una improvvisa ed inaspettata solidarietà tra giovani,istruiti nel gioco della vita da un maestro d'altri tempi, un vero dio "nell'Olimpo dei numi da cattedra", come pochi se ne possono incontrare ancora oggi. e poi l'ultimo racconto "In alto a sinistra", da cui la raccolta prende il titolo.E' strepitosa l'immagine di questo sguardo avido,rivolto costantemente lì,in alto a sinistra, dove le parole iniziano a dare forma alle pagine;l'immagine di questo uomo forte ma non più vigoroso, la sua sconfinata passione per i libri, da sempre suoi fedeli compagni, strumenti che - come "un paio di occhiali giusti sul naso di un bambino che fino a quel momento non aveva mai saputo di essere miope" - lo hanno aiutato a farsi strada nel mondo fino al suo ultimo giorno di vita. Insomma, per dirla alla De Luca maniera: un intenso, bellissimo intreccio a canestro di parole!
Citazione libro
"Conoscevano le mie pene, i bisogni, gli scontenti. In ognuno di loro c’era una frase, una lettera che era stata scritta solo per me. Sono stati la vita seconda, che insegna a correggere il passato, a dargli una presenza di spirito che allora non ebbe, a dargli un’altra possibilità. I libri insegnano ai ricordi, li fanno camminare. Li ho letti per intero, non ne ho lasciato nessuno a mezzo, per quanto fosse deludente o presuntuoso l’ho seguito fino all’ultima linea. Perché è stato bello per me girare la pagina letta e portare lo sguardo in alto a sinistra, dove la storia continuava. Ho girato il foglio sempre alla svelta per proseguire da quel primo rigo, in alto a sinistra".
Descrizione di Erri De Luca Le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un'età giovane e stretta, di preludio al fuoco; una città flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. Il possedimento, minimo per un passante, è stato immenso per chi ci si è fermato. Esso racchiude per attrazione un me narrato, più che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato per terra, un noi premessa di frantumi. I pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. Qui vengono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di sé. Avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. Si sbatte a zonzo tra i limiti del campo come biglia di flipper. Resistere al suo piano inclinato è l'ordine del gioco, non finire in buca. L'ultima storia rammente un'antica uscita di emergenza: in alto a sinistra. Erri De Luca
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