Siamo al capolinea.Chi si schiera con la magistratura viene perseguito dai carabinieri,bloccato e identificato(provvisoriamente rilasciato,ma pesantemente intimorito),mentre il presidente del consiglio definisce la stessa magistratura un cancro e la dottoressa Boccassini una metastasi attribuitogli da una (dis)onorevole componente del governo,senza che forze dell’ordine o altre figure istituzionali intervengano.Non mi sembra comportamento da paese democratico dove un “presidente del consiglio” dice quello che vuole senza che nessuno gli possa contestare nulla, ed i magistrati (parlo dell’istituzione atta a difenderci,di cui certi Falcone e Borsellino hanno fatto parte ed hanno onorato pagando con la vita)non possano fare nulla.Il contraso è che poi si parla di democrazia,ma dove è questa democrazia quando un premier nega apertamente tutti i suoi processi (fra parentesi decaduti in gran parte per decorrenza dei termini)cercando qualsiasi appiglio illegale per proteggersi,potendo dire ciò che vuole,mentre gli altri non possono?Penso ai mezzi d'informazione quelli di sinistra,penso ai poveri Santoro e Floris che appena trattano certi argomenti vengono accusati di colpire il governo e di fare un processo mediatico quando in realtà è solo dovere di cronaca,è la vera informazione!!!penso appunto ai magistrati che,pur essendo cittadini italiani e quindi in teoria avendo il diritto di poter dire ciò che pensano,quindi anche di difendersi dalle accuse,non possono farlo.
E lo scandalo,secondo me,sta in persone come Ferrara che, dopo aver difeso il “premier”, occupa con una trasmissione tutta sua lo stesso posto che un tempo fu occupato dalla buon’anima di Biagi, eliminato per sempre, se ricordate con il cosidetto “Editto Bulgaro” eliminazione che vogliono fare anche nei confronti di Santoro e Floris ma che ancora ai cosiddetti “uomini della democrazia” non è riuscita.Il bello è che Berluscones continua acora a fare la vittima,quando in realtà è solo un carnefice...Inoltre cambiando discorso alcuni ieri hanno sottolineato la commozione ed il pianto di Napolitano alla commemorazione dei magistrati uccisi Per me è un pianto non commosso di un uomo in crisi di fronte al fallimento nella gestione parlamentare e di governo, balbettante e sconfitto.Il fallimento, comune a molti che pensano di trattare con Berlusconi. Patetico il modo di mandare messaggi e parole a nuora perchè suocera intenda.Rispondere indirettamente a proclami, frase fatte un po' pompose e retoriche e mai avere il coraggio di dire a Berlusconi che ha rotto i coglioni...Piu' che la parte del presidente,fà la parte della vecchietta persa,debole,fragile alla quale si contrappone la forza di un nano che nonostante sia da tempo sotto il fuoco incrociato che egli stesso alimenta ,dimostra grinta,forza e sicurezza.Mai come in questo momento Napolitano rappresenta l'inconsistenza di un sistema ....debole,fragile e corrotto....incapaci di fare alcun freno....ad un vecchietto ribelle ,ingestibile,ma lucidissimo nel perseguire il potere.La fine di un atteggiamento remissivo,dolce e morbito il fallimento di un uomo che ha di fatto assecondato in tutto e per tutto la banda di governo e che è ora è incapace di governare quello che esso stesso ha creato,per mancanza di coraggio e competenza,tradito come tutti.Completamente incapace di imprimere una direzione,l'italia è ancora saldamente in mano a Berlusconi e Bossi
Silvio, basta col cancro(Liana Milella)
Delle tante accuse dette in 15 anni contro la magistratura quella del “cancro da estirpare” è la più insopportabile. A me, giornalista, dà perfino fastidio scriverla. Smisurata nell’offesa, impensabile nel paragone, oscena perché diretta a un’istituzione dello Stato. Detta una volta, c’era da augurarsi che non sarebbe stata ripetuta mai più. Invece rieccola. Il primo giorno diretta genericamente a tutte le toghe italiane. Il giorno dopo, con una rettifica che peggiora di gran lunga l’affermazione originaria, circoscritta ai soli pm di Milano. I pm di ben quattro suoi processi.Con che faccia poi il presidente del Consiglio riesca a sedersi davanti a quegli stessi pm che ha definito “un cancro da estirpare” è interrogativo obbligatorio. Ma v’è di più. C’è da chiedersi con che faccia gli uomini del suo partito, i senatori Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, proprio in queste stesse ore, avvertano l’opportunità politica di spingere e accelerare il corso di un disegno di legge nel quale si vieta al Csm di dare la tutela ai magistrati offesi pubblicamente. Il capo del governo definisce “un cancro” pezzi della magistratura? E quei pm e quei giudici non devono poter contare su alcuna copertura istituzionale, alcuna difesa, debbono vedersela da soli. Magari con una querela. Ma certamente senza quell’ombrello istituzionale che fino a oggi ha difeso non solo la singola toga offesa, ma il vestito che porta, l’istituzione che rappresenta.C’è da chiedersi, ipotizzando una cosa che non avverrà mai: che cosa succederebbe se un magistrato dicesse pubblicamente che l’attuale premier è “un cancro da estirpare”? Il Guardasigilli Angelino Alfano manderebbe gli ispettori e chiederebbe di metterlo sotto accusa. Altrettanto farebbe il procuratore generale della Cassazione. Ma si muoverebbe pure la magistratura ordinaria contestandogli un reato.Perché Berlusconi, si chiedono gli stessi magistrati tra di loro senza poterlo dire pubblicamente, è fuori dalla legge? E soprattutto: quale riforma della giustizia potrà venire da chi è animato da tanto astio personale? Certamentre nulla di buono. Ma qualcosa che punti a “estirpare” quel “cancro”
L’epitaffio del governo(Luca Telese)
Venghino signori, venghino! Questo è il governo dei lord inglesi, dei taroccatori e dei misuratori di culi, degli indagati, dei sottosegretari all’asta, questo è il centrodestra delle first ladies che si fanno pagare la campagna elettorale da Paperone. E questo è anche – da stasera – il governo dei ministri con il culto della galanteria anglosassone: “Le donne elette con noi – dice infatti a una cena per Letizia Moratti il ministro Ignazio LaRussa – non sono mai state mai brutte come quelle della sinistra”.Venghino signori, venghino. Tra festini, bunga bunga e alte prediche a favore della famiglia, invettive contro quegli sconsacrati pervertiti dell’Ikea. Venghino: quell’onorevole che sta urlando come un energumeno in uno studio televisivo – per esempio – quel vanaglorioso che parla di sé in terza persona, quello che strepita e che urla, insomma, è l’onorevole Domenico Scilipoti.
Ovvero l’uomo che ha barattato l’agopuntura con la propria dignità, e che ha coniugato disinvoltamente i feroci proclami dipietristi di un tempo con le mollezze levantine del responsabilismo di oggi. È l’uomo che non conosce la frontiera del ridicolo, e che usa Paracelso come un randello: “Camurri vergognati! Vergognati!”.Cos’era successo? L’onorevole Scilipoti del programma di Camurri (lo splendidamente risorto Mi manda Raitre) era solo ospite. E non accettava il racconto che si stava facendo in studio, ovvero quello di una persona colpita dal tumore che era stato curato con la medicina alternativa senza nessun profitto. L’onorevole responsabile che parla di sé in terza persona (forse ancora scottato per non essere stato infilato nell’infornata di sottosegretari al nulla foraggiati a spese nostre) ha letteralmente sbroccato, insultando il conduttore del programma: “Lei è uno speculatore, lei vive sulle disgrazie degli altri, lei si deve vergognare”.Mentre La Russa diceva: “Dicono che Berlusconi fa eleggere solo le donne belle – sosteneva prendendo la parola dal palco dell’hotel Quark al termine della cena – non è vero, ci sono alcune elette non belle anche da noi, ma certo non raggiungono l’apice della sinistra, di donne di cui non faccio il nome”.
E così, la concatenazione apparentemente solo causale dei due eventi, di poco successiva alla classifica dei lati “B” delle parlamentari annunciata con tono ridanciano dal responsabile della comunicazione del Pdl Mazzuca, non a una suffragetta di sinistra, ma a una furibonda Alessandra Mussolini (“se solo ci provano a farla uscire stamperò sui muri le lunghezze umilianti dei loro microchip!”), così questa concatenazione diventa un segno dei tempi. Così come l’insulto dell’onorevole La Russa, – come una voce dal sen fuggita – è il lapsus che rivela l’idea della donna che ormai albeggia all’ombra del Pdl, il partito che mette in quarta fila i suoi dirigenti per far posto alle gambe delle hostess (è successo al congresso), che candida le veline solo con la quarta e con la coppa larga, che difende i residence delle mantenute come se fossero una conquista della Democrazia e che esalta le buste da settemila euro alle ragazze che si fanno palpare nelle notti di Arcore come se fossero un prodotto della meritocrazia, uno stage conquistato a pieni voti. A questi lampi di cattivo gusto, a questa estetica della canottiera siliconata (canottiera labiale, s’intende) rispose meravigliosamente Rosy Bindi quando disse a Silvio Berlusconi: “Non sono una donna a sua disposizione!”. A questo governo in cui convivono gli antichi pregiudizi e la cialtroneria dei parvenues, non bisogna rispondere con il sorriso, con il colpo di gomito, e nemmeno con le veline di sinistra, che sono politicamente corrette, che fanno le deputate senza ruttare, e che si fanno raccomandare e inseminare con discrezione. Al governo dell’agopuntura e del supercafonismo si può rispondere soltanto mandando nel prossimo Parlamento un plotone di donne: belle e brutte, precarie e cassintegrate, preparate e lontane dalle segreterie, intelligenti e luminose. Venghino, signori, venghino: questo è il governo dei tombeur de femmes volgari, e degli sciamani agopunturisti che odiano le donne, con l’ego arroventato. Questo governo di machi ipododati e grotteschi in crisi testosteronica, ancora non lo sa, ma ha scritto oggi il proprio epitaffio.
Luca Telese
1 commento:
un’oligarchia autorizzata a stabilirsi al potere per decenni facendosi chiamare “governo democratico”.
Posta un commento