16 apr 2011

Verso il 25 Aprile insieme al "Comitato 24 Marzo" (MC)

In questi giorni ho ricevuto l'invito di una cara amica "Lucia Aureli" alla camminata della liberazione organizzata dal Comitato 24 Marzo(vedi sotto programma)che si terrà il 25 Aprile nel Maceratese,tra l'altro anche qui a Prato ci sarà come ogni anno la camminata sui sentieri della resitenza(quando avrò il programma completo vi informerò),nonostante non posso partecipare ringrazio Lucia e condivido con piacere,anche perchè sapete quanto tengo al valore della memoria,quella memoria che è diventata in questi anni  un bene sempre più fragile fragile,e quindi va trattato con più cura e rispetto...Molte volte penso a come in questo nostro Paese si faccia presto a cancellare proprio la memoria di ciò che è stato.Penso al continuo, ostinato quanto vigliacco dire che chi ha combattuto per la libertà,per la nostra libertà,per ciò che troppo spesso diamo per scontato,chi ha sacrificato la propria giovinezza e la vita per liberarci dal regime fascista e dal suo alleato nazista,chi è caduto tra i vigneti,sul sentiero di una Baita o sulle spiagge  con il coraggio del no,sia uguale in morte e in vita a chi in quella stessa Italia ha servito i signori della morte,a chi è stato dalla parte delle camere a gas e dei forni crematori.E mai come questi anni il 25 aprile,Festa della Liberazione di tutti,è stato nascosto e svilito.Tanta è la colpa di ciascuno nel aver permesso che questo Paese si sforzasse di perdere la sua memoria,la sua verità.Sta alla coscienza di ognuno di noi rispondere di questo.
Eppure, con l’eccezione delle cerimonie ufficiali (che evidentemente erano impossibile ignorare),non si può non avere notato come la televisione nazionale,quella pubblica e quella che usa le frequenze pubbliche innanzitutto,abbia quasi completamente cancellato dai palinsesti la Festa della Liberazione di tutti.E quest'anno sarà ancora peggio visto che con la scusa della Pasqua la possano completamente ignorare,con la felicità dei vari La Russa,Bossi e via dicendo...E lo stesso sarà il prossimo 1° Maggio per la festa dei lavoratori quando i vari palinsesti telvisivi daranno sicuramente e completamente spazio al Vatticano con la beatificazione di Giovanni Paolo II...

Insomma a questa Italia dove il solo dire Partigiani equivale ormai a bestemmiare,a questo Paese che ha scordato che la Repubblica è nata dalla Resistenza,forse vale la pena ricordare che il fascismo tra i tanti simboli ne aveva uno superbamente italico: il manganello.Serviva a piegare coloro che con coraggio non si piegavano, non si accodavano all’osanna al dittatore.Certa televisione oggi è come quel manganello: picchia duro sul cervello e sulla coscienza di chi la guarda. Purtroppo, con successo.

Qui sotto il programma inviato da Lucia:
Carissimi/e,
siamo lieti di invitarvi alla passeggiata sui sentieri partigiani del 25 Aprile 2011.Sentieri che ci porteranno, come ogni anno, al monumento del partigiano Cap. Salvatore Valerio, dove ricorderemo e celebreremo la Liberazione.Anche quest'anno sono previsti tre percorsi con partenze separate (Gagliole, Matelica e San Severino); in allegato trovate il programma dettagliato.Con l'occasione invitiamo chi non l'avesse già fatto a rinnovare il tesseramento alla sezione intercomunale "24 Marzo". Sarà possibile farlo il 25 aprile stesso, oppure usufruendo della diponibilità di Stefano Minetti e della sua "bottega" (Matelica, adiacenze Chiesa di Santa Maria). Inoltre vi segnaliamo attraverso il link http://www.anpimacerata.it/ tutte le altre iniziative che si svolgeranno nel maceratese in occasione del 25 Aprile, e non solo.
A presto,
Sezione intercomunale "24 marzo"

SENTIERI della MEMORIA
programma
25 Aprile 2011
A.N.P.I.
Ass. “S. Spizzichino” Gagliole
Comune di Gagliole Comune di Matelica Comune di S. Severino
25 Aprile FESTA DELLA LIBERAZIONE
8ª Passeggiata sui
GAGLIOLE
ore 15,00: Raduno in P.zzale G. Matteotti;
ore 15,15: Trasferimento in auto ai prati di Gagliole
e inizio della passeggiata a piedi verso il
monumento del Cap. Salvatore Valerio.
MATELICA
ore 14,15: Raduno a Braccano (monumento alle vittimedell’eccidio);
ore 14,30: Trasferimento in auto lungo la strada per
Roti e inizio della passeggiata a piedi verso Roti-Valdiola-monumento del Cap.Salvatore Valerio.
S. SEVERINO
ore 15,00: Raduno a Chigiano;
ore 15,15: Trasferimento in auto a Valdiola Bassa e
inizio della passeggiata a piedi verso Valdiola
Alta-monumento del Cap. SalvatoreValerio.
Sono previsti tre percorsi - con partenze separate da Gagliole, Matelica e S. Severino - ed arrivo contemporaneo al monumento del Cap. Salvatore Valerio (noto anche come “monumento del partigiano”
ore 16,15: Arrivo dei tre gruppi al monumento del Cap. Salvatore Valerio.
Deposizione corona di alloro al monumento del Capitano.
Racconti e testimonianze di ex partigiani combattenti.
Merenda sui prati.
Provincia di Macerata Comune di Apiro

Frammento di intervista a PAOLO ORLANDINI, comandante del gruppo partigiano “Paolo”, è stato uno dei protagonisti della battaglia di Valdiola(dal Web vedi link)
Le numerose azioni svolte dai partigiani durante i primi mesi del ’44 scatenarono un attacco violento da parte dei nazifascisti. Il 24 marzo 1944, circa 2000 soldati tedeschi armati di mortai, mitragliatrici ed autoblinde, effettuarono un’energica azione di rastrellamento nella zona del monte San Vicino. L’esercito nazista attaccò i partigiani su un fronte molto vasto: i reparti avanzavano da Matelica su Braccano, da Castelraimondo su Gagliole e da San Severino su Chigiano..La prima postazione a cadere fu quella di Braccano e a seguire fu la volta di Roti, dove perse la vita il capitano partigiano Salvatore Valerio. La caduta di Roti lasciò scoperta la località di Valdiola, nella quale aveva ripiegato il reparto partigiano del I Battaglione Mario, guidato da Mario Depangher.
(Foto Paolo Orlandini)
A causa della sua posizione geografica, Valdiola non poteva essere difesa da un attacco così massiccio, cosicché i partigiani si ritirarono sulle colline circostanti impegnando il nemico per l’intera giornata, attaccando con mitra e bombe a mano, ma la pressione tedesca era estremamente dura, tanto che l’esercito riuscì ad occupare alcune case di Valdiola e le bruciò, senza fortunatamente provocare vittime civili. Nel frattempo, un’altra colonna dell’esercito tedesco proveniva da Serra San Quirico e dalla valle del fiume Musone incontrando anche lì la resistenza partigiana, dato che alcune staffette erano state inviate a Poggio San Vicino per chiedere l’intervento dei distaccamenti della zona. Il gruppo Cingoli, con i reparti “Nino” e “Salvatore”, si dispose a Frontale per bloccare l’avanzata nemica, mentre il gruppo Paolo, guidato da Paolo Orlandini, si scagliò a protezione delle strade che da Frontale si dirigono verso Chigiano. Sulla collina del Castellano, sopra Chigiano, era impegnato il gruppo Porcarella comandato dal ten. Agostino Pirotti. Mentre l’offensiva tedesca sul Musone veniva fermata, i partigiani del gruppo Mario avanzarono in contrattacco venendo in aiuto del gruppo di Agostino fortemente impegnato ad impedire l’avanzata nemica. Dopo aver combattuto durante tutto il giorno, a notte ormai giunta, i gruppi Mario, Porcarella e Cingoli riuscirono ad ottenere la ritirata nazifascista. Il tentativo tedesco di annientare le bande partigiane della zona del San Vicino fallì. L’esercito nazifascista contò numerosi caduti tra cui il comandante della spedizione, mentre tra i partigiani si ebbero 12 feriti, tra i quali il comandante Paolo Orlandini, e le perdite subite furono di circa 20 morti tra combattenti e civili. Nella battaglia persero la vita cinque uomini del gruppo Porcarella, i quali furono allineati nella chiesa del cimitero di Frontale. Sette partigiani del gruppo Paolo, che erano rimasti a presidio del magazzino di Chigiano, furono fatti prigionieri, sei di essi: Franco Stacchiotti, Piero Graciotti, Lelio Castellani, Giuseppe Paci, Umberto Lavagnoli e Augusto Filippi vennero torturati e falciati a colpi di mitra contro il parapetto di un ponte e gettati nel sottostante greto del Musone; i tedeschi obbligarono il russo Jossin Dimitroff ad assistere all’uccisione dei suoi compagni e poi lo fucilarono verso Corsciano.

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