22 apr 2011

Un paese con l'Acqua alla gola!!!!

Strano paese l'Italia, dove c'è un presidente del consiglio che con la complicità dei suoi fedeli sevitori cerca di creare mercati protetti mascherandosi dietro la libera concorrenza e le direttive europee.E qui parliamo di nucleare,di acqua,di energia,di autostrade,di Alitalia:tutte privatizzazioni per i soliti capitalisti senza capitali o anche in bancarotta,vedi AirOne.Strano governo liberale che promette tagli di tasse e tariffe e poi vedi che acqua,luce, gas,telefono,pedaggi, RCA auto, tutti costi non comprimibili per i cittadini aumentano:le lobby ringraziano e i cittadini pagano.Il federalismo si è - tradotto in aumento delle tasse locali (occhio al CUD del 2012, ragazzi!).E' fuor di dubbio che l'acqua è un bene comune(ho appena letto da L'unità:Referendum acqua, il governo tenta il golpe)mi sono già espresso tante volte  e ancora una volta esprimo la mia contrarietà più assoluta alla privatizzazione di questo bene primario.Penso che sia dovere di ogni comunità garantire l'acqua quale bene universalmente irrinunciabile ad ogni essere;e non solo umano.
E' tanto importante questo bene,l'acqua,che va tutelato e non sprecato.Quello che dobbiamo pretendere é una consapevole e saggia amministrazione territoriale del bene acqua.Occorrono strutture adeguate, rinnovate con manutenzione degli impianti. Occorre evitare la dispersione esagerata dell'attuale rete distributiva. Occorre garantire la qualità e l'igiene di questo fondamentale umano costante nostro bisogno.Il garante di quantità e qualità dell'acqua non può essere un privato, ma la comunità nelle varie sue articolazioni (regioni, provincie, comuni). Non si può speculare su un bisogno di cui il nostro corpo e anche quello degli animali, né in massima parte costituito. Però tornando al punto principale cioè la marcia indietro del governo prima sul nucleare e poi su l'acqua dobbiamo capire che come dicevo giorni fa che la vera ragione  del tentativo di cancellare i referendum su nucleare ed acqua,riguarda il quesito sull'eliminazione del LEGITTIMO IMPEDIMENTO del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri. Perchè questa volta, dopo 25 anni, forse il quorum su energia ed acqua si raggiungeva e Berlusconi avrebbe perso la sua legge salva-deretano....

Quindi è necessario non ollare la presa e invitare tutti a votare!!Sappiamo tra l'altro che noi italiani, sottovalutiamo l'importanza dei referendum e spesso lo "disertiamo" ignari del fatto che, così facendo, andiamo a ledere il diritto e le aspettative di altri nostri  connazionali. Ad esempio nel 2004 si è tenuto un referendum riguardante l'art.18 sui licenziamenti individuali dei lavoratori.Il referendum non raggiunse il quorum e milioni di lavoratori hanno visto i loro diritti calpestati.Tutti abbiamo il DOVERE di informarci e di andare a votare!!!!Ci sono persone poi che dicono di avere avversione per questi politici e che per protesta non vanno a votare sopratutto nelle amministrative!!!Una protesta stupida,perché solo attraverso il voto si può cercare di cambiare qualcosa.Il fatto che si cambino le carte in tavola,sui prossimi referendum,è segno più che evidente di paura del governo di essere "battuto" da noi cittadini(sopratutto sul legittimo impedimento),stufi di pagare milioni di euro per la politica e per fare,alla fine, gli interessi di un solo lestofante bugiardo che ci appesta le orecchie anche con le sue barzellette... noi non paghiamo quei milioni di euro per produrre barzellette!!!

Cito da Wikipedia. La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato. In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza. In questo senso la dittatura coincide spesso con l'autoritarismo e con il totalitarismo. Sua caratteristica è anche la negazione della libertà di espressione e di stampa. La dittatura è considerata il contrario della democrazia. Va inoltre detto che il dittatore può giungere al potere anche democraticamente e senza violenza.

Coraggio
«Il referendum non si deve fare:
è un eccesso di democrazia !
Sia sull’acqua che sul nucleare
bisogna ricercar un’altra via !»
Grave per il Governo dell’Affare,
presieduto dal Re della Bugia,
mandare tanta gente a votare !
dimostrerebbe troppa miopia.
«Ora bisogna darsi una dritta!
-Ha detto Berlusconi con coraggio-
E’ meglio evitare la sconfitta

pronosticata da ogni sondaggio !
E sul legittimo impedimento
vincerò senza il combattimento !»
Vox

Quando ritorna un eroe(APOLIDE)
Vittorio è tornato, dimenticato da questo stato, capace di rendere eroe un mercenario assassino, un soldato che uccide in guerra, una guerra che questo stato dovrebbe ripudiare, ma non rende eroe chi va a morire per la pace, quella vera, che in cuor suo sa, non ci sarà mai. È la sintesi di questo stato al contrario, che ogni giorno mi ricorda perché nessun sacrificio si ha da fare.Troppe vole abbiamo visto una marionetta andare a posare le mani sulla bara degli “eroi”, chiamati così non per la giustezza delle azioni da essi compiute, ma solo per tacitare le coscienze loro, e tener buone quelle di chi avrebbe potuto ricordarsi che l'Italia – appunto – ripudia la guerra. Tornavano da eroi in pompa magna, con l'esercito schierato, la banda o la fanfara, i cappotti blu, degli uomini scesi dalle auto blu, che ci fosse il sole o la pioggia, tutti in fila e mesti, a farci credere un dolore fasullo, che desse vigore, magari, ad un impegno da intensificare.


Anni e anni di guerra hanno prodotto molti eroi, troppi eroi, così che gli ultimi che hanno dovuto morire, a dire il vero, hanno visto sfumare la pompa, e la fanfara nemmeno c'era. Una giacchetta blu al posto dei cappotti, e due parole distratte di un cronista senza troppa mestizia. La marionetta, l'unica a persistere nei pellegrinaggi a Ciampino, per il rito ormai consumato dell'imposizione delle mani sulle mani di una madre e poi della bara foderata dal tricolore, quello senza alcun valore, che un giorno può rappresentare il senso stretto di questo stato al contrario, e il giorno dopo persino il simbolo della contestazione – allo stato.Vittorio è tornato con un volo di linea – che lo stato non se lo è andato nemmeno a pigliare – avvolto nella bandiera palestinese e protetto dal cellophane, senza marionette a fingere il dolore già espresso in frasi di circostanza, buttate là col rigore di chi recita una parte senza ormai nessuna convinzione. Non ci sono più voci ferme o tremolanti, che vibrano d'emozione, ma solo atone litanie che suonano come la noia di un ritornello imparato a memoria da chi sembra aver scordato il resto della canzone.“Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. E questo stato ci fa beati, cancellando i nostri eroi, quelli veri, quelli che potrebbero insegnare a chi in questo stato muove i primi passi per divenir uomo, che si può essere diversi e migliori di quel che ci viene mostrato, giorno dopo giorno, a seppellirci nel nostro stesso vomito, nello schifo che ci allontana dalla vita comune e dalle cose di tutti.


Vittorio avrebbe potuto insegnare che vivere fino in fondo la coerenza del proprio ideale, è un bel vivere, anche se dell'ideale si può morire. Vivere fino in fondo la convinzione di poter essere parte di un mondo senza confini, lottare perché il mondo possa essere luogo ospitale, è l'unica guerra che ci si potrebbe impegnare a combattere, l'unica capace di zittire le armi, di far cessare il sangue. Posare le mani sulla bandiera palestinese che racchiudeva la vita di Vittorio, avrebbe potuto spalancare la finestra sulla vita di tutti coloro che in fila si sono radunati davanti al simulacro dell'eroe preconfezionato, far entrare aria fresca nelle vite di chi non è più capace nemmeno di discernere cosa è giusto da quel che non lo è.Ma per fortuna Vittorio non è stato del tutto dimenticato da chi appieno ne ha compreso il valore. Il Presidente ha mandato una sua delegazione, a riconoscerlo eroe, figlio migliore di quello Stato che si vorrebbe cancellare, a riconoscergli l'onore e il merito di aver speso la sua vita per ciò in cui credeva: l'utopia della pace. Grazie Presidente Abu Mazen, per aver accolto Vittorio nel suo popolo palestinese, l'Italia non è degna di lui.

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