PARTIAMO,
ardente profeta dell'aurora,
per sentieri nascosti e abbandonati,
per liberare il verde coccodrillo che ami tanto.
PARTIAMO
vincitori di coloro che ci umiliano,
lo spirito pieno delle stelle ribelli di Martì,
giuriamo di trionfare e di morire.
Quando riecheggierà il primo colpo di fucile e si sveglierà
in uno stupore virginale tutta la macchia,
al tuo fianco noi combatteremo,
noi ci saremo.
Quando la tua voce spargerà ai quattro venti
riforma agraria, giustizia, pane e libertà,
al tuo fianco, con le stesse parole, noi ci saremo.
E quando verrà alla fine del viaggio
la salutare azione contro il tiranno,
al tuo fianco, aspettando l'ultima battaglia,
noi ci saremo.
E se il ferro interromperà il nostro viaggio,
chiediamo un sudario di lacrime cubane
per coprire le ossa dei guerriglieri trasportate dalla corrente
della storia americana.
Ernesto Guevara de La Serna detto il Chè,sapete la mia grande ammirazione verso questo mito Argentino,di lui sinceramente conosco quasi tutto ho letto e detto qualsiasi cosa.Però vorrei parlare in una versione inedita cioè il Guevara POETA,SCRITTORE E LETTERATO.La sua prima opera è “Un diario per un viaggio in motocicletta”,scritto con il compagno Alberto Granado,che ho citato qualche settimana fa per la morte proprio di Alberto(Vedi link)in questa opera descrive il suo primo viaggio panamericano alla scoperta della miseria del Cile,della Bolivia e del Perù.Al tempo stesso nel “Diario” c’è anche un documentato studio della lebbra e dei lazzaretti:non ci dimentichiamo che Guevara era medico e Granado biologo, quindi avevano interessi specifici.Un libro che consiglio a tutti,uno spaccato di vita del chè che ci mostra tutto il sio lato umano,non è un libro politico di questo è stato fatto anche il film (vedi link)..
Parlando della cultura di Guevara si deve considerare che aveva sofferto d’asma sin da bambino e questa affezione lo ha costingeva spesso in casa per curarsi,di conseguenza la lettura è stata la sua migliore compagna di ragazzo e adolescente.A dodici anni si dice che pareva che avesse la cultura di un diciottenne e aveva letto e riletto:Salgari,Stevenson,Dumas e altri autori di romanzi avventurosi.Un’altra opera affascinate è “Il Diario del Che in Bolivia” che però non era destinata alla pubblicazione.Si tratta di un diario ricco di annotazioni sul comportamento militare e umano dei partecipanti alla missione.Nel “Diario” il Che parla della sua inquietudine e confessa la solitudine,il senso di vuoto che sente intorno a sé. “Il Diario” è soprattutto la cronaca di una sconfitta e dell’isolamento in cui il grande guerrigliero si era venuto a trovare.Un'altra opera del Chè sono gli “Scritti, discorsi e diari di guerriglia”, ma anche qui più che di letteratura si può parlare di pensiero politico-sociale e di tecnica di guerriglia....Mentre il Guevara poeta si ispira ha due maestri indiscussi:il nicaraguense Rubén Darío e il cileno Pablo Neruda.La “Marcha Triunfal” di Darío e il “Canto General” di Neruda sono i due libri che il guerrigliero aveva sempre nello zaino,ovunque si trovava li leggeva.Rubén Darío è il poeta panamericano per eccellenza,Neruda e il suo “Canto General”,un’opera immensa composta di versi straordinari che narrano la storia dell’intero popolo sudamericano,Ernesto leggeva Neruda a voce alta a sua figlia Hildita quando era ancora una bambina e l’amore per questo grande poeta cileno l'ha accompagnato per tutta la sua esistenza.Non ci meravigliamo che il Chè durante la guerriglia trovasse il tempo per comporre poesie e che scrivesse note di letteratura a margine di libri letti o commenti sull’arte.Si tratta di appunti e poesie di un viaggiatore che si inseriscono senza soluzione di continuità in tutto il suo sentire politico e rivoluzionario.Il lettore non troverà pause di nostalgia o fughe dalla realtà nella produzione poetica di Guevara,che è pura poesia sociale.Le poesie presentate nella libro raccolta Che Guevara “Poesie”,sono state scritte in Guatemala e in Messico ,poco prima dello sbarco sulle coste cubane con il Gramma e un manipolo di uomini.Le liriche riflettono proprio la sua grande voglia di combattere per la libertà e tra tutte le poesie della raccolta quella che preferisco è quella che ho pubblicato tempo fa “Vecchia Maria”(vedi link) Si tratta di un dialogo tra il Chè e questa compagna che lui chiama affettuosamente Vecchia Maria, una donna del popolo coraggiosa che va a morire dopo una missione eroica...
19 mar 2011
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