Potessi un sogno tenere stretto
tra le mani.
Posar su di lui tenera carezza
per sembrar vero e palpabile
nei momenti in cui
più il cuor è scosso da nostalgica
rimembranza.
Potessi quel sogno sospingerlo
con l’ alito leggero di vento
d’un pensiero perché a lei giunga
e dolce si posi nel cuore suo
che ancora palpita e sanguina
di lontananza.
Gocce di tempo breve e felice
che s’asciugano
al sole della memoria.
Potessi renderlo infinito
quel sogno,
nella roccia dei monti, scolpirlo
con l’unghie di un amore
che ancor non è sopito
e attende paziente
come fedele cane la sua padrona,
fino a morir per amor
che più non torna.
3 mar 2011
Claudio Pompi "Un sogno tra le mani"
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