4 feb 2011

Federalismo salva regime!!!!

Federalismo...
Quello che è successo ieri,non si era mai visto in nessun paese democratico del mondo,il regime non poteva fare meglio e in un modo tanto veloce.E poi dicono che in Italia le leggi viaggiano come lumache... Tutto dipende se esse servono a difendere i diritti dei cittadini o per favorire i capricci di un uomo che è intenzionato a portare il nostro Paese nella miseria economica. Ieri sera, pochi minuti dopo che la Commissione Bicamerale aveva bocciato il decreto sul federalismo municipale,Berlusconi, furioso del risultato,con un autoritarismo inimmaginabile nelle moderne democrazie,fa schioccare minaccioso la frusta e obbliga i suoi servili ministri a riunirsi immediatamente,per approvare quello che poco prima la Bicamerale aveva respinto.Ubbidienti e timorosi come cagnolini,senza protestare e trattenendo anche la pipì per non perdere tempo,hanno eseguito il comando imposto e così poco dopo,con lo straccio di carta firmato in mano,il megalomane del loro padrone poteva gridare soddisfatto alla Nazione che tutti i problemi erano stati risolti,facendo tirare su il morale anche al vecchio capo tribù,Dito Medio che lo avrà ringraziato con qualche cavernosa emissione articolata,attraverso le labbra contorte.

E ora se qualcuno spera in un provvidenziale intervento di Napolitano farà prima a convertirsi all’islamismo e sperare in Allah,ha appena dichisrato che non firmerà...hahahahaha ma questo l'ha detto tante altre volte,per poi assecondare con qualche ritocco ininfluente tutto quello che gli passava tra le mani....Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano dovrebbe farla finita con i proclami e i richiami.Egli  deve assumersi le sue responsabilità e in ottemperanza alle regole istituzionali può benissimo decretare lo scioglimento delle camere senza tentennare ancora un minuto di più.Se non lo farà egli sarà senza dubbio ricordato - anche - come il peggior presidente della repubblica italiana, poichè nessuno dimentica il suo operato riguardo i lugubri e tristi "lager" destinati all'accoglienza degli immigrati clandestini. Dopo i proclami come dicevo ha sempre firmato decreti e leggi ad-personam del governo Berlusconi. Ora, sul federalismo d'accatto dobbiamo augurarci che ai proclami segua una determinante azione politica e istituzionale del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, altrimenti detto "Morfeo Napolitano"
In quanto a noi cittadini mi chiedo per l'ultima volta ma quanto ancora dovremmo aspettare prima che la situazione diventi cosi insostenibile da dover fare quello che si sta facendo in Egitto? Possibile che in 10 giorni gli Egiziani siano riusciti a fare quello che in Italia avremmo dovuto fare da almeno 16 anni?Ma quado ci sveglieremo come popolo e finalmete decideremo di riprendere nelle nostre mani quello che ci appartiene? La nostra patria. Non riesco a credere che gli Italiani siano diventati questa massa di pecoroni. Una piccola rivoluzione alle volte e' necessaria, e non parlo di rivoluzione violenta,ma di rivoluzione culturale,protesta,far sentire finalmente che ci siamo stufati di farci prendere per il culo da questa classe politica,in particolare da questa banda di mafiosi che e' al governo ora. BASTA!!!TUTTI A CASA!!!

Scontro finale

di Concita De Gregorio
Il decreto sul federalismo varato ieri dal governo in spregio del voto del Parlamento (15 a 15, il Parlamento non approva) segna un salto di qualità nel gioco al massacro fra le istituzioni fondamentali della Repubblica a cui da mesi stiamo assistendo. Massacro, sì, condotto al solo scopo di salvare il governo in carica e dunque il suo Principale dai processi in disprezzo dei bisogni dei paese reale che di un governo che governa per il bene pubblico avrebbe piuttosto bisogno. Se allo scontro tra potere esecutivo e giudiziario siamo purtroppo abituati dalle continue minacce verbali e dagli agguati materiali di Silvio B. e del suo governo verso gli odiati magistrati, minacce e agguati condotti a suon di proclami televisivi e di cosiddette riforme della giustizia e del processo, altrettante leggi ad personam, ecco che siamo allo scontro fra governo e parlamento. Si profila, sullo sfondo, lo scontro supremo, quello col Capo dello Stato garante dei tre poteri e della Nazione intera. Mentre sul caso Ruby Berlusconi usa come uno scudo il Parlamento (di cui detiene la maggioranza ormai solo relativa grazie ai saldi di fine stagione fra deputati), scudo sguaiato e urlante, scudo di dita medie esibite per difendere il Capo nella sua personale battaglia contro i tribunali che diserta con l’altra mano il Presidente del consiglio dà a Bossi quel che la Lega chiede in cambio di un supplemento di accanimento terapeutico al governo in coma. Bossi vuole il federalismo, altrimenti si va al voto. Berlusconi glielo fornisce in fretta e furia, nottetempo, alla fine di una giornata in cui la commissione Bicamerale incaricata di valutare il testo in questione non lo approva, l’Aula respinge la richiesta di perquisizione degli uffici del ragioniere pagatore Spinelli, infine un consiglio dei ministri si riunisce e decreta: il federalismo è cosa fatta. Il Parlamento è un peso, una zavorra che impedisce a Berlusconi di servire il piatto caldo al suo socio, la cui base padana scalpita.

Il parere dei rappresentanti del popolo disturba i progetti: lo si ignora. Così oggi Bossi potrà dire che il risultato è incassato e placare i suoi. Il governo sopravvive ancora un po’. La palla passa ora a Napolitano, dunque. Sarà il presidente a decidere se emanare o meno il decreto delegato. E’ facile prevedere che tipo di battaglia si sta per scatenare. Bossi dirà ai suoi elettori: il federalismo è cosa fatta, se il presidente non lo vara è lui il colpevole. Berlusconi è uno specialista nell’individuare il nemico e nell’additarlo al pubblico tv. Lo scontro uno contro uno è il suo preferito. Ecco dove porterà il gioco al massacro.Bisogna che gli italiani chiedano che si fermi un attimo prima. Che pretendano che sia restituita la dignità alle istituzioni e a ciascuno di noi. Che difendano l’Italia democratica dall’assalto costante, arrogante, di chi pensa di esserne proprietario. Dimissioni, adesso. Dalle donne, da questo giornale è partito un appello che è diventato valanga. Diciamoglielo in piazza. Se non ora quando


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