30 gen 2011

La rivolta delle sciarpe bianche!!!!!

Apprezzo molto questo modo di protestare delle nostre donne,come "Le sciarpe bianche" delle madri dei desaparecidos in Argentina che rappresentano il simbolo universale della lotta per i diritti umani,e vedere ieri migliaia di donne ma anche uomini alla manifestazione di protesta organizzata a Milano per difendere la dignità della donna e al tempo stesso  chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi fa piacere,è stata una bella iniziativa,anche se mi sarebbe piaciuto ancora più partecipazione sopratutto nel resto d'Italia,mi permetto di suggerire e sensibilizzare tutti per organizzare queste iniziative anche nelle singole città,(leggo solo di Roma,Milano,Firenze)Si darebbe così modo alla gran parte degli italiani che vogliono manifestare di potervi aderire.Sarebbe un modo non solo per evidenziare numericamente la loro intolleranza a questo sedicente governo e ancor più all’arroganza e allo strapotere del suo capo, ma anche per sensibilizzare più direttamente e capillarmente la società italiana con l'impegno personale nell'ambito locale.Sarebbe un modo per far capire che bisogna riconquistare le piazze facendo sentire la propria voce da ogni parte d'Italia. Riconquistare la democrazia e la libertà che o col sorriso a sessantaquattro denti o col fare sprezzante da “mascella volitiva”,Berlusconi e la sua banda giorno dopo giorno ci stanno togliendo.Dobbiamo liberarci del cancro Berlusconi che, come testimoniano i duecento milioni spesi in giudici (un suo lapsus freudiano) e avvocati, ha disseminato la metastasi del suo malaffare in tutti i settori: tutto ciò che tocca diventa letame. Dante lo porrebbe in ciascuno dei gironi dell’inferno, se non già, con gli ultimi atti che gli sono addebitati, al posto di Satana. Gli italiani che, con fiuto, contestarono la sua “discesa in campo”, ma anche i tanti italiani che solo adesso che si vedono derubati non solo dei loro diritti (e la chiamano libertà!) ma anche delle loro figlie si accorgono d’essere loro i “coglioni” che votando Berlusconi votarono contro il loro interesse.
Come dicevo nel pezzo d'ieri Tunisia,Albania,Egitto e prima ancora Grecia,Spagna e Francia.La protesta contro i governanti corrotti e convinti che il popolo sia solo un accessorio della loro mania di grandezza e inattaccabilità monta in tutto il Mediterraneo,ma l'Italia tace.Si tiene il suo Sultano anticomunista,e per la maggioranza del suo popolo questo è l'unico governo possibile.L' odio contro i magistrati viene fatto crescere in modo esponenziale giacchè se un poliziotto scova un delinquente all' opera, è giusto che quest' ultimo se la prenda col servitore dello stato e a buon bisogno è giusto che lo accusi di essere un persecutore. L a morale pubblica, la società civile, stà andando in malora in Italia. Chi lavora è un povero stupido, i soldi si fanno in altro modo, con la politica, col Bunga Bunga, facendo lavorare gli altri a condizione di sfruttarli oltre misura.La sinistra si è snaturata nel cercare di mostrarsi come "l'alternativa",(il Pd,fallimento totale) fino alla quasi autodistruzione,con il solo effetto di disorientare chi credeva e ancora crede nei veri valori della sinistra!!!
E cosa esce da questa Italia?L'ho ripetuto tante volte....partendo dalla concezione certa che i vertici delle istituzioni,i ricchi,i poteri forti che quasi sempre sono occulti,le centinaia di misteri d'Italia mai risolti, ed i suoi protagonisti delle istituzioni a tutti i livelli segretati,il peso formale del Vaticano che rappresenta a stretto contatto queste caste tutti rigorosamente e altamente credenti per vigliacca finzione,tutta questa ciurmaglia da una parte,dall'altra parte, grandi masse di cittadini sottomessi, passivi, ignari, con poca o nessuna cultura dello stato di diritto, plastificati e modellati di conseguenza a queste caste, nel totale di ciò si forma una società nella quale tutto ed al contrario di tutto e possibile, accettabile, tollerabile, il male si confonde con il bene, il vero con il falso, la legalità con la illegalità, l'onestà con la disonestà, lo sporco con il pulito, la malavita con la vita sana, le forze dell'ordine con la malavita, il magistrato al servizio dello stato con il magistrado che favorisce il malavitoso, lo stato con l'antistato, l’interesse pubblico con l’interesse privato, chi da parte della legge pagato fior di milioni di stipendi per rappresentare gli interessi collettivi che invece lavora per i propri sporchi interessi di parte e così all'infinito. Dopo nel mezzo ci sono quelli che fanno lago Della bilancia: quelli di centro, gli equidistanti, i conformisti, gli individualisti, gli opportunisti quelli che hanno la posibilita di pagare le tasse a loro piacere come se avessero uno stato proprio, quelli che esigono senza dare, che pongono condizioni senza voler essere condizionati, gli esigenti di diritti liberi da doveri, e chi pretende affermare come naturales enza indignarsi che ci sono i furbi ed i fessi. Purtroppo ancora non si e scoperto o meglio non esiste o non si menziona mai che nella nostra come in qualsiasi società detta civile come nella vita si può conseguire o pretendere la totale pulizia fino alla scomparsa dei furbi e per conseguenza la estinzione dei fessi e semplicemente tutti normali, rispettabili, rispettosi e dignitosi cittadini.

LA PROTESTA  D'IERI A FIRENZE(LEGGI LINK REPUBBLICA)
Con le pentole e i mestoli in piazza
"L'Italia non è un bordello"
Respirare aria pulita di Concita De Gregorio
Ho respirato aria pulita, ho incontrato persone magnifiche nelle ultime quarantott’ore ed ho ascoltato parole bellissime: è talmente un sollievo, di questi tempi, che voglio condividerlo con voi. Mi hanno invitata le donne, sia a Udine che a Milano. A Udine, anzi a Percoto – a casa loro – Giannola Nonino e la sue figlie. A Milano Iaia Caputo, scrittrice, che ha raccolto al volo la richiesta che sale dalla rete, dal nostro sito e da molti altri, «se non ora quando? » e con un gruppo di amiche, un furgoncino e qualche centinaia di palloncini bianchi ha portato in piazza della Scala diecimila persone
Vi dico di Percoto. Giannola, che è il motore della famiglia Nonino, ha deciso molti anni fa di rinunciare a fare pubblicità commerciale e di investire piuttosto la somma equivalente e parte dei profitti dell’azienda (che va bene, è a conduzione familiare ed esporta qualità nel mondo) nel premio Nonino divenuto negli anni uno dei più prestigiosi e preveggenti del pianeta. La sera le donne Nonino invitano la giuria a i premiati a casa loro, una casa grande ma semplicissima, di paese, a qualche chilometro dalla città, per stare con gli amici a parlare. Ci si trova a tavola, dunque. La nonna, i nipoti che qualche volta sbuffano e mandano sms dal cellulare, il premio Nobel Naipaul discorre con Claudio Magris, la piccola di casa che parla della scuola, Renzo Piano che spiega a un gruppo di ragazzi come saranno le “case che respirano”, l’architettura rispettosa dell’ambiente i palazzi che faranno a meno dell’aria condizionata, d’ora in avanti, mentre Frances Moore Lappè eco scienziata americana dagli occhi magnetici (non pubblicata e dunque sconosciuta in Italia ma adorata dai giovani che si informano altrimenti) spiega che nel mondo c’è abbastanza cibo per tutti: quello che manca è la democrazia. Javier Marias parla del futuro che non potremo attraversare, della scrittura pessimista ma resistente, Edgar Morin e Norman Manea di come sia possibile tradurre. E le donne, tutte le donne presenti chiedono e ci chiedono che altro deve ancora succedere perché torniamo ad essere il paese che eravamo che potremmo essere ancora mentre Irenaus Eibl Eibesfeldt, 83 anni, etologo austriaco allievo di Lorenz, spiega ad una adolescente di casa che gli europei potrebbero estinguersi piuttosto rapidamente, l’unica chance consiste nel separare l’istinto dalla ragione e salvare con saggezza l’identità di gruppo.

L’adolescente è attratta soprattutto dal passaggio istinto-ragione e dal paragone con il babbuino che lo illustra, segue supplemento di spiegazione del magnifico ottuagenario di sublime saggezza. Mai nessuno, mai, ha nominato altri babbuini né altri istinti che non fossero quelli utili alla parabola didattica, come l’anatra di Lorenz. Sono rimasti – gli innominabili componenti del bestiario nazionale - miracolosamente fuori dalla casa di Percoto ed è stata una serata magnifica in cui pareva di vivere nel più bel paese del mondo, accogliente, semplice, aperto, curioso, tollerante e capace di cucinare le migliori pietanze del pianeta a corredo dello scambio di pensieri. Il giorno dopo, a Milano in piazza della Scala, il bestiario campeggiava invece sui cartelloni delle migliaia di donne (ma molti uomini anche, davvero) arrivate a dire, come avrebbe detto Javier Marias, «basta ja». Ora basta. C’erano moltissime ragazze giovani, non ancora la maggioranza ma una buona quota, tutti avevanouna sciarpa bianca un palloncino, la Scala là dietro faceva ricordare a tutti che Milano è Milano, perbacco, se non si comincia da Milano allora da dove? Mi hanno avvicinata elettrici di centrodestra dicendomi ha ragione, siamo con lei. Sandra R., leghista, mi ha lasciato la sua mail: teniamoci in contatto, vedrà che Bossi si sgancia perché capisce. Dario Fo e Franca Rame sono arrivati coi loro meravigliosi anni e sono saliti anche loro sulla panchina che faceva da palco, come all’inizio di tutto mille anni fa, e hanno spiegato, loro e molti altri come e quanto sia volgare e pericoloso questo tentativo di dire tutti colpevoli nessun colpevole, sono tutti uguali, non c’è differenza, facciamo parlare le due parti in causa, tipo la vittima e il carnefice, così è garantito l’equilibrio. Non è vero, non sono tutti uguali, l’assassino e la vittima non possono partecipare alla pari al dibattito, esistono regole, esistono leggi, esistono i figli di quelli che negli anni Settanta predicavano il libero amore che era davvero libero perché era gratuito, era davvero amore perché era volontario, non si capisce cosa c’entri la rivoluzione dei costumi sessuali con il bordello istituzionale, se paghi quaranta ragazze alla volta per giocare a scopone scientifico con loro l’amore non c’entra niente, la libertà è caso mai quella di mercato che finisce sempre che ti si ritorce contro. Spogliano dei candelabri il palazzo un attimo prima che bruci, da che mondo e mondo, i servitori. C’era una bella atmosfera, serena e quieta ma ferma, in piazza della Scala, molte donne anziane commosse, una nonna mi ha presentato sua nipote di vent’anni e mi ha detto è lei che mi ha portato qui, io aspettavo di sapere dalla tv se l’appuntamento di oggi fosse confermato e lei mi ha detto: «Dalla tv, nonna? Mache sei matta? La tv non di dà mai una notizia, ti racconta solo favole per tenerti ferma qui e rimbecillirti. Spegnila, dai. Vestiti, che usciamo ».

Il Popolo Unito
In piedi a cantare,che trionferemo,
avanzano già le bandiere dell'unità
e verrai marciando insieme a me
e così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire.
La luce di un'alba rossa
annuncia già la vita che verrà.
In piedi a marciare, che il popolo va a trionfare;
sarà migliore la vita che verrà
In piedi a cantare, che trionferemo,
avanzano già le bandiere dell'unità
e verrai marciando insieme a me
e così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire.
La luce di un'alba rossa
annuncia già la vita che verrà.
In piedi a marciare, che il popolo va a trionfare;
sarà migliore la vita che verrà
A conquistare la nostra felicità
e in un clamore mille voci di battaglia si leveranno
cantando canzoni di libertà
con decisione la patria vincerà
E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando; avanti!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
La patria sta forgiando l'unità;
dal nord al sud, si mobiliterà,
dalla salina ardente e minerale,
al bosco australe, uniti nella lotta e nel lavoro,
condurranno, la patria percorreranno.
Il loro passo annuncia già il futuro.
In piedi a cantare, che il popolo va a trionfare.
Milioni già impongono la verità.
E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando; avanti!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito...
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
La patria sta forgiando l'unità;
dal nord al sud, si mobiliterà,
dalla salina ardente e minerale,
al bosco australe,
uniti nella lotta e nel lavoro,
condurranno, la patria percorreranno.
Il loro passo annuncia già il futuro.
In piedi a cantare, che il popolo va a trionfare.
Milioni già impongono la verità;
sono di acciaio, fervente battaglione,
la loro mano porterà la giustizia e la ragione.
Donna, con fuoco e con valore
Stai qui insieme all'operaio.
E ora il popolo che si solleva nella lotta
con voce di gigante gridando; avanti!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!
Il popolo unito non sarà mai vinto!







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