20 dic 2010
Wole Soyinka "NOTTE"
La tua mano è pesante, o notte, sul mio ciglio,
Non ho un cuore mercuriale come le nubi per sfidare
Il solco acerbo del tuo misterioso aratro.
Donna,come una morsa,sull'arco del mare
Vidi il tuo occhio geloso estinguere la fluorescenza
Del mare,danzare sul palpito incessante.
Delle onde.
E io rimasi lì, stremato
Sottomesso come le sabbie,sangue e sale
Precipitando alle radici.
Notte,tu piovesti.
Fitte ombre attraverso umide foglie,
Finchè,immense nella calda effusione delle tue cellule variegate
Sensazioni di pena mi colsero, senza volto e silenziose come ladri notturni
Nascondimi, ora, quando i folletti della notte vagano sulla terra
Non devo sentirne alcuno !
Questi richiami indistinti un giorno saranno
La mia rovina; nudo, non invitato alla nascita silenziosa della notte.
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