22 nov 2010

Le donne del Premier...

In questi giorni tra le mie pubblicazioni ho dato spazio a due grandi donne della Storia la meravigliosa Rosa Lee Parks  donna coraggio,simbolo della lotta contro l’apartheid  negli Stati uniti,e la stupenda Joyce Lussu scrittrice e Partigiana... E oggi pensare di ritrovarmi a parlare della Carfagna e la Mussolini mi viene il volta stomaco...Anzi la seconda non voglio neppure prenderla in considerazione....Ecco la notizia:(Da Repubblica )..Ci rendiamo conto???Non voglio sbagliare ma  fino a qualche giorno fa la Carfagna era un elemento di spicco del Governo, una bella donna  che il Premier, suscitando a suo tempo le ire della moglie, disse che avrebbe voluto sposare; cos'è cambiato in così breve tempo?Giornali e giornalisti vicini a Berlusconi fanno trapelare, neppure troppo velatamente, alcuni precedenti non troppo moralistici del Ministro, foto di reporter scandalistici. E' mai possibile che la Carfagna sia cambiata come d'incanto: quello che è ora lo era anche prima. Ma scordavo che il Premier non si abbassa a commettere certe cose, non si sporca le mani (ma le fa sporcare ad altri); Boffo insegna...

Certo non è nemmeno da prendere in considerazione le parole di una ministra che in questi anni si è distinta solo per la sua,beata lei,avvenenza con delle iniziative politiche pari a zero.La sua inconsistenza è tale che credo se si dimetterà non se ne accorgerà nessuno.Leggo or ora che sta facendo un po' di retromarcia,ma tutti noi dovremmo gridarle:ma fai quello che vuoi tanto a noi non ce ne può fregare di meno.Ripeto da mesi forse anni che la classe dirigente che imperversa nel nostro povero paese da una ventina di anni capitanata dal signor B. ci ha fatto sprofondare in una crisi morale,etica e sociale profondissima. E adesso questa politica del malaffare a trascinato la società l'intero paese... e adesso non è più solamente un problema politico  è la deriva di un popolo....Ci sono in Italia uno forse due milioni di cittadini che vivono sul frutto del malaffare,dell' illegalità.Questo, oltre che drenare ingentissime risorse alla crescita economica,diventa un macigno sulla strada dello sviluppo della società.Invece di far emergere le imprese migliori,le persone più preparate e competenti viene premiato tutto quello legato al "sistema" politico-affaristico che devasta il Paese. Dobbiamo reagire: andare oltre a La russa, Carfagna e Cosentino.L' Italia deve assolutamente trovare il modo di liberarsi della zavorra di questa gente che sta rubando il nostro futuro...

Voglio condividere questo pezzo di Rita Pani,una DONNA che ammiro:
Il riscatto delle donne: il leccafighismo
Quindi è iniziata la rivolta delle donne di governo. Dopo essere assurte al potere per volere di un debosciato erotomane che le aveva trattate tutte come oggetti sessuali, sollazzandosi fino alla noia, eccole in fila a protestare, a minacciare di lasciare il governo e addirittura il parlamento. Sembrano anche toste e decise, quando parlano di politica inesistente, di despotismo, di poca attenzione verso il territorio. Sembrano davvero istituzionalmente accanite, quando si danno delle “vajasse” o delle “cagne”. Sembrano, in vero, più le preferite che han paura di non esserlo più. Sembrano cortigiane in procinto d’essere sostituite da carne fresca, per il volere del re.Quanto sarebbe bella la rivolta delle donne, e quale alto senso potrebbe avere un governo di donne! Certo però, altre donne; quelle rimaste immuni dal morbo del berlusconismo che ha annullato un secolo di lotte d’emancipazione. Donne vere, semplici e di buon senso, capaci di far arrivare a chi le guarda prima il cervello e poi, semmai, le tette. Ma a leggere le cronache odierne, di cagnette incarognite e ministre in crisi di gelosia che sembrano dire: “O mi ascolti o non te la faccio più annusare”, aumenta lo sconforto. Sono le minacce che certe donne fanno da sempre. Quelle almeno convinte che il loro patrimonio stia nascosto tra le gambe, e che ringraziano mammà per averle insegnato a farne buon uso.
Sarebbe stato bello, oggi, poter vivere l’eccitazione di una rivoluzione culturale fatta dalle donne, e lo dico sinceramente, sebbene io non sia mai stata una femminista. Le donne, si sa, hanno un modo diverso di vedere il mondo, le cose e di percepire la vita e la solidarietà. Mi è sempre stata invisa la logica delle quote rosa, o delle pari opportunità. Pensavo in cuor mio che non ce ne fosse bisogno, in un paese in cui la capacità e l’intelligenza non dovessero avere sesso.

 Ma poi il cancro del tizio ha ucciso ogni speranza, per le cose che sono note, per la vocazione di certe donne di cedere alla lusinga del falso potere passando per una scrivania o un letto di Putin. Infatti vedrete bene che i ministeri affidati alle preferite del re, sono poi quelli che per il re stesso non hanno alcuna importanza strategica. Alle troie sono stati affidati la scuola, l’ambiente e le pari opportunità o la famiglia, nella vecchia logica della cultura maschilista, della massaia che deve accudire i bimbi che fanno i compiti, tenere in ordine (ma non necessariamente pulita) la casa, o decidere cosa è utile comprare per casa, cosa abbisogni alla famiglia.Così oggi leggevo che le cagnette in rivolta, che tanto hanno imparato dal loro re e padrone, pensano (?) di far nascere nuovi partiti e nuove correnti di pensiero che vadano oltre il PDL. Temo e tremo. Cosa mai saranno capaci di inventarsi per osteggiare il despotismo di un partito di debosciati e criminali? La cosa più vicina alla realtà del nostro paese, la cui politica è capace di fare impallidire gli autori di Beautiful, che mi viene in mente, potrebbe essere “il leccafighismo”.La rivalsa delle donne che non ci stanno più ad essere usate e gettate via per la prima Ruby che passa. L’orgoglio dell’essere donne che ritorna a prendersi il meritato potere. Un partito delle donne PER le donne: il PLF partito dei lecca fighisti, che comunque darà pari opportunità anche alle lesbiche. Sarà un partito veramente meritocratico, al quale ogni uomo per accedere dovrà non solo dimostrare di essere capace, ma spinto da vera passione.Una volta un compagno mi disse, ragionando di politica e di italianità, che per abbattere berlusconi ci sarebbe voluto un altro berlusconi, perché il berlusconismo ormai aveva mietuto troppe vittime. Spero che alle ministre che in questi giorni spremono l’ultimo neurone rimasto non venga in mente di leggere questo blog … mica facile resistere alla tentazione di iscriversi ad un partito così.

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