13 set 2010

"Seta" Baricco

Ho letto questo libro "Seta" di Baricco su segnalazione di una cara amica,ricordo che prima di comprarlo un paio di settimane fà sono andato come di mia abitudine a leggere le recensioni,e nn erano del tutto positive,se nn era per la fiducia che nutro per la mia amica nn l'avrei comprato..e avrei fatto un errore!!!Certo capisco che non può essere una storia amata da tutti e non potrebbe essere altrimenti.Qualcuno può pensare che sia vuota e inutile,una storia che non trasmette o non dice nulla,ma io non sono d’accordo.Al contrario trovo che sia una storia dolce,delicata e preziosa come la seta.La storia di silenziose passioni e amori non comuni animate da una idea di bellezza sfuggente e lontana ed eterea.E’ quasi magia,per certi versi favola malinconica ricca di immagini e tutt’altro che superficiale.A chi lo vuole leggere(consiglio) dico che si legge in un’ora.Non abbiate perciò timore… Nel caso in cui non dovesse trasmettervi alcuna emozione positiva o lo trovaste vacuo,avrete “sprecato” pochissimo tempo,ma se al contrario ci troverete l’incanto e la poesia,l’intensità e l’originalità che spero,avrete trascorso un’ora in magnifica compagnia…

La storia narra del giovane commerciante di bachi da seta Hervè Joncour che lascia il suo paese Lavilledieu, nel meridione della Francia e la moglie Helene,per recarsi ben quattro volte in Giappone.Siamo nella seconda metà dell’ottocento e all’epoca questo paese era davvero considerato la fine del mondo.Lo scopo quello di acquistare minuscole uova di bachi da seta in quanto gli allevamenti europei prima e quelli del vicino Oriente poi, sono stati attaccati dalle epidemie e le uova sono ormai diventate inutilizzabili.Nel remoto Giappone conosce il potente Hara Kei da cui acquista le uova. E’ l’uomo per cui tutti, in quel paese, esistevano ed Hervè rimane affascinato in maniera irresistibile dalla giovanissima donna sdraiata accanto a lui, immobile, la testa appoggiata sul suo grembo, gli occhi chiusi,le braccia nascoste sotto l’ampio vestito rosso che si allargava tutt’intorno, ome una fiamma, sulla stuoia color cenere.
Lui le passava lentamente una mano nei capelli: sembrava accarezzasse il manto di un animale prezioso, e addormentato.
Lei non è orientale e sa parlare solo il giapponese, ma i due riescono a comunicare attraverso gli sguardi e il mistero che la avvolge in quel mondo lontano e a lui estraneo è magico e affascinante. La visione di quella donna diventa un sogno irrealizzabile,ogni viaggio lo lega sempre di più al paese del Sol Levante e ogni volta porta con sé piccoli particolari che come una calamita lo attraggono senza possibilità di sottrarsi.
E’ la storia di un desiderio inappagato, di una illusione d’amore.Questa donna sconvolge la relazione coniugale di Hervè e il dolore lento della nostalgia per una vita che non potrà mai vivere trova ampio spazio nel suo cuore. Proprio questo sentimento porta un uomo come Hervè che ama assistere alla propria vita senza ambire a viverla davvero,ad affrontare situazioni pericolose,viaggi in luoghi improbabili e ancor più remoti...

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