4 set 2010

JORGE CARRERA ANDRADE


Che mi cerchino domani.
Oggi ho appuntamento con le rondini.
Nelle piume bagnate dalla prima pioggia
giunge il fresco messaggio dei nidi celesti.
La luce va cercando un nascondiglio.
Le finestre voltano folgoranti pagine
all’improvviso spente in vaghe profezie.
Fu un paese fertile ieri la coscienza..
Oggi campo di rocce.
Mi rassegno al silenzio
ma comprendo il grido degli uccelli
il grido grigio d’angoscia
di fronte alla luce soffocata dalla prima pioggia.
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La sera lancia la sua prima edizione di rondini
annunciando la nuova politica del tempo,
la penuria di spighe della luce,
le navi che affiorano nel cantiere del cielo,
il magazzino d’ombre del ponente,
le rivolte e i disordini del vento,
il cambio di domicilio degli uccelli,
l’orario d’apertura delle stelle del mattino.
La morte improvvisa delle cose
annegate nella marea della notte,
le grida d’aiuto flebili degli astri
dalla loro prigione di distanza e d’infinito,
la marcia incessante degli eserciti del sogno
contro l’insurrezione dei fantasmi
e, a filo delle baionette della luce, il nuovo ordine
istituito nel mondo dall’alba

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