Guardavo il video della canzone dei Nomadi dedicata al muro di "Berlino" ...Pensare che sono passati venti anni dall’abbattimento che significò l’abbattimento delle frontiere e l’apertura alla libertà per le nazioni che vivevano oltre la cortina di ferro.Un passaggio epocale, un mondo nuovo tutto da inventare al di qua della cortina, al di qua della Porta di Brandeburgo. Un mondo tutto da capire quello dell’Est. Sono passati vent’anni e con loro tanta storia. Ma oggi quanti muri sono nati sulle macerie di quello di Berlino? L’Europa occidentale si è vista invadere da gente disperata e speranzosa che nell’Occidente ha cercato una sua collocazione e una propria dignità fino a quel momento calpestata. Sono nati nuovi muri invisibili nelle città occidentali fatti di pregiudizi e diffidenze dopo una iniziale euforica accoglienza.
Sono muri eretti all’interno delle varie società e pertanto nelle persone che giorno per giorno si sono trovate a convivere con “ quello dell’Est”. Quell’euforia è andata via via scemando quando insieme alle persone di buona volontà si sono mischiati come dei virus uomini che hanno trovato terreno fertile per esportare altra criminalità a volte feroce. L’Europa occidentale non era preparata dal punto di vista della sicurezza e della tutela dei cittadini, e per prima ha pagato le nuove infiltrazioni criminali che con il traffico di armi, la prostituzione, la droga hanno aumentato e potenziato la criminalità già esistente. Sono venuti a cadere insieme al muro di Berlino anche tutti quei filtri presenti nei passaggi di frontiera che bene o male quantomeno rallentavano il flusso criminale. La gente non si è sentita più protetta ed ha eretto muri che hanno reso difficile l’integrazione con quanti invece sono arrivati armati di speranze e voglia di costruire una nuova vita. Ma nel mondo sono stati eretti altri muri ideologici e religiosi come in Cina e nessuno si sogna di abbattere quel muro che separa il Tibet dalla libertà. In questa assurdità troviamo il muro eretto materialmente da Israele e mi viene di dire che è vergognoso perchè non dovrebbero esistere muri di alcun genere che dividano i popoli.A Varsavia, dopo l’invasione tedesca del 1939 venne eretto un muro che significò l’inizio del martirio.Era un muro come quello di Berlino,come quello che hanno eretto sul confine con la Palestina.Le connotazioni strategiche e politiche sono diverse,è vero,ma un muro è un muro e basta. È la negazione al dialogo, una scure che recide il flusso del progresso e delle culture. Oggi ci sono troppi muri ben più intollerabili di quello di Berlino che hanno nelle malintese differenze religiose il loro punto di forza e tutti indistintamente mettono mattoni di pregiudizi e paure....
16 lug 2010
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