13 giu 2010

Piazza delle cinque lune è l’ennesima ricostruzione di una delle pagine nere della storia italiana, ma anche un significativo atto di coraggio di un regista di dimostrarela verità,quella verità da troppo tempo nascosta.Uno dei tanti film che tocca uno dei misteri della storia italiana,un mistero che forse rimarrà tale fino all'eternità,una verità che qualcuno certamente si porterà nella tomba,una verità scomoda che se venisse fuori darebbe alla luce il marcio delle nostre istituzioni,tutto il sudiciume di questa falsa democrazia,nostra e dei paesi "amici".
Il film inizia con una frase di Aldo Moro: "Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità e sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi." Aldo Moro.La verità,il coraggio che ha portato quest'uomo alla morte,personaggio tanto corretto quanto scomodo per quei tempi,tempi dove c'era in Italia il più grande Partito Comunista dell'Occidente,con il pericolo che andasse al potere.Un uomo,un cattolico che dialogava con quel partito che da molti veniva visto come il diavolo e per questo doveva essere messo a tacere.
Il delitto Moro ha sempre destato molte perplessità,per il modo con cui venne commesso il massacro in Via Fani,per i covi non trovati e poi trovati casualmente per una perdità d'acqua,per la figura anomala di Moretti divenuto capo delle Brigate Rosse dopo che i vertici di quest'ultime erano stati arrestati.
Un'entità nascosta che come un grande burattinaio muove i fili di questa intrigata vicenda,Gladio,Massoneria,P2,logge e servizi segreti deviati,uomini con incarichi di prestigio e rilievo nelle nostre istituzioni facenti parte della Loggia P2,una loggia che ha deciso le sorti di tante vicende del nostro paese.
Un film che con un remake di immagini di repertorio,immagini che tutti conosciamo,non ultima quella con il corpo di Aldo Moro all'interno della Renoult,la strage di Via Fani commessa da uomini con la divisa dell'Aereonautica,un film ambientato nella bellissima e misteriosa Siena,dove un un giudice al termine della sua carriera viene avvicinato da un uomo misterioso che lo avvicina e gli consegna una bobina con il filmato della strage di Via Fani,un uomo misterioso che colpito da un male incurabile e facente parte del commando di brigatisti,prima di morire non vuol portarsi nella tomba questo enorme fardello.Da quel giorno il giudice,la sua guardia del corpo e un amico magistrato iniziano ad indagare......
Personalmente ho trovato questo film un bel film,a tratti drammatico,a tratti vicino ad un triller,che non mancherà di porvi delle domande,anche se la VERITA',forse non la sapremo mai. Scriveva Silone: "La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli,mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi".

Nessun commento: