22 mag 2010

Lo scandalo del contraddirmi (Pier Paolo Pasolini)


Lo scandalo del contraddirmi,dell'essere
con te e contro te; con te nel cuore,
in luce, contro te nelle buie viscere;
del mio paterno stato traditore-
nel pensiero, in un'ombra di azione
mi so ad esso attaccato nel calore
degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione
la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza: è la forza originaria
dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più
io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia...
Come i poveri povero, mi attacco
come loro a umilianti speranze,
come loro per vivere mi batto
ogni giorno. Ma nella desolante
mia condizione di diseredato,
io possiedo: ed è il più esaltante
dei possessi borghesi, lo stato
più assoluto. Ma come io possiedo la storia,
essa mi possiede; ne sono illuminato:
ma a che serve la luce?

1 commento:

ANAM ha detto...

Ho tracritto questo pezzo da Le ceneri di Gramsci,Non mi preoccupa l’approvazione o la disapprovazione, il consenso o il dissenso, che susciterà questo scritto.Spero invece che serva almeno da stimolo per leggere, o rileggere, uno dei testi poetici più significativi di Pier Paolo Pasolini.