22 mag 2010

Diciassette ammonimenti per una poesia femminista(Erica Jong)

1 Guardati dall'uomo che condanna l'ambizione;
gli prudono le dita sotto i guanti.
2 Guardati dall'uomo che condanna la guerra
serrando i denti.
3 Guardati dall'uomo che condanna le donne che scrivono
il suo pene è minuscolo e non sa sillabare.
4 Guardati dall'uomo che ti vuole proteggere;
ti proteggerà da tutto fuorchè da se stesso.
5 Guardati dall'uomo che sa cucinare;
ti lascerà la cucina piena di pentola unte.
6 Guardati dall'uomo che ama la tu anima;
è un rompiballe.
7 Guardati dall'uomo che condanna sua madre;
è un figlio di puttana.
8 Guardati dall'uomo che scrive figlio di puttana tutto attaccato;
è un ignorante.
9 Guardati dall'uomo che ama troppo la morte;
sta per fare un'assicurazione.
10 Guardati dall'uomo che ama troppo la vita;
è uno sciocco.
11 Guardati dall'uomo che condanna gli psichiatri;
ha paura.
12 Guardati dall'uomo che ha fiducia negli psichiatri;
è pieno di debiti.
13 Guardati dall'uomo che ti sceglie i vestiti;
ha voglia di metterseli.
14 Guardati dall'uomo che ti sembra indifeso;
ti coglierà di sorpresa.
15 Guardati dall'uomo che si cura solo di libri;
scorrerà come un rivolo d'inchiostro.
16 Guardati dall'uomo che scrive lettere d'amore fiorite;
prepara anni di silenzio.
17 Guardati dall'uomo che loda le donne liberate;
sta pensando di abbandonare il lavoro.

1 commento:

ANAM ha detto...

Questa poesia e questa immagine mi fà ricordare un libro che ho letto temo fà che consiglio "Memorie di un soldato bambino"...la storia (vera) parla di Ishmael Beah bimbo della Sierra Leone,lui che aveva tredici anni quando ha perso tutto e si è ritrovato un fucile in mano... Ma dov’è amici la Sierra Leone? In Africa. Giusto, ma l’Africa è grande, e a molti di noi ricchi occidentali sono serviti migliaia di morti e milioni di profughi per scoprire dov’è esattamente questo paese. Il bilancio è stato tragico, come in tutte le guerre, e i racconti dei superstiti sono agghiaccianti, soprattutto se si considera che si tratta di bambini. e questo libro appunto il ragazzo parla della fame, dei lunghi cammini da un villaggio all’altro, della dipendenza da droghe, della guerriglia notturna con la stessa semplicità con cui descrive una partita a calcio o la totale assenza di speranza.