11 nov 2011

Elezioni unica soluzione..No a un governo ostaggio di Berlusconi!!!

Tutto questo incondizionato entusiasmo per un nuovo governo Monti,non mi convince!Anche perchè questa  eventuale e nuova "maggioranza" parlamentare non l'ha votata nessuno (l'avra' determinata di fatto il Presidente della Repubblica,alla faccia della volonta' del popolo sovrano).E poi io dico prima di acclamare un nuovo "salvatore della Patria" meglio aspettare i provvedimenti che adottera',ad iniziare da chi proporra' come ministri e sottosegretari e se si preoccupera',nei fatti, di fare gli interessi dei cittadini comuni e non di continuare a curare quelli dei soliti "noti" (banche,capitalisti,ceti abbienti,confindustria,affaristi ed intrallazzatori vari),inclusi quindi anche quelli di una vergognosa casta politica,responsabile del dissesto economico,morale e sociale di questo Paese ..
Io credo comunque che le elezioni a breve sono l'unica vera soluzione democratica e trasparente per fare finalmente piazza pulita di tutta questa classe politica(italiani permettendo)...Basta ragionare,non ci vuole molto a capire... anche se Berlusconi non sarà più il presidente del consiglio,così non sarà affatto fuori dai giochi.Avrà ancora il più grande gruppo parlamentare,e ha un partito.Ha i soldi,i giornali e le televisioni.Ci sono molte carte che può ancora giocare.All’inizio voleva le elezioni subito.Ora ha cambiato idea,e si dice disposto ad appoggiare Monti.Gratis?Nemmeno per sogno.Sicuramente vuole una lunga serie di cose in cambio.Questo è chiaro.Quindi il governo tecnico si ritrova ostaggio di Berlusconi,vero ago della bilancia in parlamento.Considerando lega e IdV all’opposizione,e il PD come emanazione diretta del sistema banche-UE-Quirinale (che non diranno mai di no), il governo Monti non avrà mai la maggiornaza, senza il PDL,o parte di esso.Non a caso leggevo stamani che Berlusconi vuole Letta vice di Monti.
E il gioco è fatto.Seconda cosa: cosa ci aspettiamo da Monti? La rivoluzione proletaria?Continueremo esattamente sulla strada di prima: denidustrializzazione, delocalizzazione, pracariato, immigrazione di massa, privatizzazioni a favore dei soliti mafiosi, liberalizzazioni per colpire la gente che tira la carretta, etc… insomma quello che stiamo già facendo da vent’anni, solo senza barzellette (e questo è già meglio),ma con un massacro di tagli e tasse. Soprattutto tagli, perché le tasse non possono salire ulteriormente. Funzionerà? Nemmeno per sogno. E questa è la situazione della Grecia. Noi ci arriveremo tra 18-24 mesi. Forse meno,se l’euro,come pare, si sfascerà prima.
Prima di concludere voglio parlare di un altra cosa,un pezzo che ho letto ieri su Repubblica:Maxicase e Maserati blindateTutti i benefit della casta militare .Ho citato questo pezzo perché voglio segnalarne un altro, apparso oggi su varie testate,che riferisce una delle ultime porcate di questo governo,fatta nei suoi ultimi giorni di vita agonica,un ennesimo colpo basso maligno di un esecutivo di ignoranti,di affossatori della cultura e della memoria del nostro paese.A S.Anna di Stazzema,luogo di uno dei più terribili eccidi nazisti,costato la vita a 560 innocenti,c’è un museo della memoria e un Parco della Pace, luogo di visita di tantissime persone e scolaresche.Questo Museo costa pochissimo,200mila euro l’anno,per la gran parte a spese della Regione e del Comune,lo Stato contribuisce con 50mila euro annui.
Ebbene da quest’anno,come ha avuto l’arroganza di dichiarare il ministro dei beni culturali Galan l’altro ieri in Parlamento,rispondendo ad una interrogazione della parlamentare PD signora Mariani,lo Stato non darà nulla:è la crisi, ha detto, senza vergogna!Ora il museo rischia di chiudere, se gli enti locali non troveranno anche questa cifra.Proprio leggendo quanto spende la difesa in un minuto, 50mila euro!!! quelli  che bastano ad un museo per sopravvivere un anno,così mi sono indignato ancora di più di quanto lo fossi stata leggendo del rischio di chiusura di quel luogo sacro di memoria.E’ chiaro a tutti che qui la cifra non c’entra: 50mila euro l'anno non rappresentano certo un taglio di spesa che risana un bilancio ministeriale e visto le cifre che circolano nel sottobosco di questo esecutivo,sono una tangentina data a qualche funzionario amico,una mancia per un lavoro di gruppo di Olgettine, un regalo alla famiglia Tarantini per far le ferie a Cortina,il costo di una “trasferta” lunga di Lavitola….
Il taglio causa crisi è solo il pretesto per continuare fino all’ultimo giorno il loro piano “strategico” di umiliazione e indebolimento della cultura e di cancellazione della nostra memoria storica. (Vi ricordate che non a caso il famigerato La Russa, poco tempo fa, sempre con la scusa della crisi, voleva cancellare le feste del 25 aprile e il 2 giugno?). Ora, io mi auguro che la mia regione la Toscana riesca a farsi totalmente carico delle spese, se così non fosse, ci mobiliteremo noi cittadini, perché i luoghi della memoria sono indispensabili non solo per commemorare gli innocenti che vi sono morti, ma anche perché da quelle memorie parte la costruzione del nostro futuro. Se non conosciamo il nostro passato, andremo incontro al futuro barcollanti, incerti, preda dei primi mentitori di professione che si approfitteranno della nostra ignoranza.
Quindi, ti levi dai coglioni? (Lettera aperta a una testa di cazzo)
RITA PANI
Lustrissima testa di cazzo, permettimi di chiamarti così come ti chiamano anche i piciotti che ti hanno tradito, leggo sui giornali che finalmente sabato ti leverai dai coglioni, e sento l’esigenza di scriverti queste poche righe minatorie, spinta dalla repulsione che ho sempre provato per la tua ridicola figura.
Ricordo il giorno in cui, nata mia figlia, attesi il passaggio dell’omino dei giornali nella corsia dell’ospedale, per acquistare un quotidiano da conservarle ad imperitura memoria. C’era la tua lustrissima faccia di cazzo in prima pagina, e io tra un dolore e un conato lo lessi tutto. Ricordo che c’era un articolo sul tuo capofamigghia: dell’utri.Lo lessi, già si sapeva dei suoi rapporti con la mafia, tenuti sotto controllo dalla Criminalpol e si parlava di lui come mago della pubblicità, colui che avrebbe potuto portare il tuo neonato forza italia esattamente là dove stava: al governo.Non era tempo di Internet, per quanto fosse già stato inventato, e l’italiano si faceva italiota confidando nelle tue televisioni, quelle dalle quali con la tua lustrissima faccia di culo, cavalcando l’onda di tangentopoli – che ti sfiorava ma non ti toccava, falciando via tutti i tuoi complici – annunciasti la lieta novella.
La tua discesa in campo. Mi fece così senso quel giornale, che me ne feci comprare un altro da mio papà; e che sorpresa!Anche nell’altro, in prima pagina, c’era la tua lustrissima faccia di cazzo.C’era qualcosa di più, però, c’era la storia dello stalliere di Arcore, l’eroe Vittorio Mangano e molte altre informazioni sui tuoi trascorsi, da Craxi alla Banca Rasini, nella quale tuo padre aprì il sentiero per la tua ascesa alla malavita, quella seria.È stato il giorno in cui ho consegnato una creatura al mondo, mia figlia. Non me lo posso scordare, perché tenendola in braccio, bianca, profumata e bella non avrei potuto avere cattivi pensieri. Era naturale augurarle un mondo perfetto nel quale imparare a muoversi, a vivere ed essere libera di esistere per ciò che la natura, e io, avremmo potuto donarle. Per questo, arresa dinnanzi alla tua faccia di cazzo, pensai che prima o poi avresti fatto la fine degli altri, ladro tra i ladri, in esilio o in galera.Ma l’italiano imparò in fretta quanta comodità ci fosse nell’essere italiota, quanto fosse più semplice credere che ci si potesse fare da soli, quanto fosse più facile non credere che pensare. Poi, non hai mai avuto una faccia di cazzo troppo intelligente, e persino il tuo senso del ridicolo in quei troppi denti, in quella battaglia strenue per l’estetica del pelo, nella tua abissale ignoranza, lasciarono credere all’italiota che, se ce l’avevi fatta tu – stronzo com’eri – ce l’avrebbe potuta fare chiunque.
Il resto venne a devastare le nostre vite. Il resto si fece la storia triste, di un popolo rincoglionito dalle gambe delle veline inquadrate dal basso verso l’alto, per farle sembrare più lunghe. Da una stampa con la mordacchia che millantava la possibilità di essere libera di deridere il padrone che la manteneva – Ricci ne è l’esempio più sublime. Il resto si fece nella storia di quasi un ventennio di angherie, di privazione del pensiero, di decadimento culturale nell’abominio che si è fatto della morale e del diritto. Nell’impoverimento massivo e costante, anche questo nascosto da un falso benessere teso a fare dell’italiota il tuo primo finanziatore, educato allo spreco e al consumo, al sogno da fare ad occhi aperti, in modo tale che non fosse poi così traumatico il risveglio. Il resto è la storia che finisce, ma non a modo mio.Finalmente ti levi dai coglioni, lasciando le macerie, passeggiandoci sopra a cuor leggere proprio come hai fatto a L’Aquila, o in ogni altro luogo devastato dal malaffare di cui hai fatto sistema (‘o sistema). Sparirai pian piano, purtroppo, e noi subiremo ancora per mesi la tua presenza martirizzata, dell’uomo tradito, non compreso. Ancora e ancora un orchitica propaganda proverà a dire quanto tu sia stato magnanimo e di quanto oro tu abbia sprecato per ricoprire le nostre vite. Tenterai ancora di conservarti, e di rivivere clonato in quella cosa strana che è tua figlia.Sarebbe meglio, invece, che tu ti togliessi dai coglioni in fretta e senza soffrire. Promettesti di sconfiggere il cancro in tre anni, ma il miracolo non ti riuscì. Fai ammenda, ora! Mantieni almeno questa promessa. Sconfiggiti. Sparati in bocca. Prova il piacere di avere la dignità. Sarebbe un orgasmo che anche tu – pene leso – potresti provare.

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