Io dico solamente ai cittadini di Milano (e non solo) di meditate su quanto si è visto in quel dibattito televisivo andato in onda su Sky(vedi video sotto).E' il metodo tipico dei Berluscones,infangare l'avversario con false calunnie al termine di un dibattito televisivo dove il calunniato non puo' avere il diritto di replica perche' il tempo e' scaduto.Come fece Berlusconi al termine dell'incontro con Prodi,ricordate?facendo la famosa dichiarazione di togliere l'Ici per tutti,mentre Prodi non aveva piu' possibilita' di replica,cosi' ha fatto l'altra ieri sera la eterea Moratti...Questo deve far riflettere su quale sia l'importanza che i berlusconidi attribuiscono a queste elezioni:la paura di perdere il potere deve essere molto forte.Hanno ridotto il Parlamento ad una succursale di Fininvest, i ministri a dipendenti del duce Silvio, emanato leggi fraudolente, messo in piedi una associazione a delinquere per lucrare su appalti ed opere pubbliche,omesso l'informazione ai cittadini,messo in moto la macchina del fango, tentato di distruggere l'equilibrio dei poteri costituzionali,dileggiato l'opposizione, rappresentato al paese una realtà virtuale,sputtanandolo nei consessi internazionali... Pensate a quanti retroscena indicibili verrebbero fuori se cadessero.
Inoltre tutto questo mostra il principio dei due pesi e due misure,spiego meglio:per la destra quello che riguarda gli altri e' tutto marcio,immorale, illegale e anticostituzionale (Pisapia), quello che riguarda loro e' tutto giusto, trascurabile,scusabile e irrilevante La Russa,Dell'Utri,Storace, Mangano,Verdini, Bertolaso...). Dopo i vari casi emersi alle cronache negli ultimi anni (P3,Cosentino)gli italiani hanno capito bene con chi hanno a che fare.Lo stessi sindaco di Roma Alemmanno...Per gli smemorati:ALEMANNO nel novembre 1991 fu arrestato per aver partecipato insieme ad altri quattro componenti del Fronte della Gioventù all’aggressione di uno studente di 23 anni.Nel 1982 venne fermato per aver lanciato una bomba molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica a Roma,scontando poi otto mesi di carcere a Rebibbia. Il 29 maggio 1989 fu arrestato, a Nettuno, per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di corteo ufficilae, lesione ai danni di due poliziotti...E allora? La destra e' questa...quella che ha oppresso gli italiani con la violenza verbale, ha mirato a terrorizzarli con la paura del diverso,ha riempito le tv dei loro propagandisti ed indottrinatori con raccomandazioni e spintarelle.Io non sono ne' di Milano ne' tantomeno lombardo,ma mi piacerebbe vedere finalmente nei cittadini di Milano uno scatto di orgoglio capace di disarcionare questo pezzo di me..!Questo innanzitutto per voi ma soprattutto per tutti noi Italiani!Dopo simili esempi non se ne puo' piu' veramente di quest'uomo e del suo entourage...
Quindi amici milanesi PISAPIA SINDACO!!!!! Se questa è una moderata di NATALIA ASPESI (Repubblica)
UNA signora così elegante, non solo nelle borse ma anche nei modi, chi l'avrebbe mai detto? Magari noiosa ma sempre impeccabile, e infatti era del tutto impensabile che la sua nota, signorile compostezza si rifugiasse nella sola sua marmorea cotonatura, e che lei si allineasse ai metodi più che fangosi della sua parte politica. È accaduto ieri nel faccia a faccia su Sky 24 tra lei, Letizia Moratti, sindaco uscente di Milano, ricandidata dal Pdl, e Giuliano Pisapia, che ha l'immane compito di riportare il Comune di Milano al centrosinistra.La signora è precipitata in una di quelle figuracce che da buona dama milanese educata nel famoso Collegio delle Fanciulle, era sempre riuscita ad evitare. E lo ha fatto con metodo, studiato dai suoi rustici ispiratori, adusi alle massime porcherie, aspettando la chiusura per lanciare la sua immondizia sull'avversario, sapendo che lui non aveva diritto di replica.Lo ha accusato all'improvviso di essere stato un ladro, più o meno quarant'anni fa, o meglio "di essere stato giudicato responsabile del furto di un veicolo usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Poi è stato amnistiato".
La povera signora sudava e balbettava sventolando un documento, vistosamente affranta perché, pur essendo adusa alle bugie e alle fantasie, non innocue ma neppure fatali, forse non immaginava che sarebbe stata costretta ad arrivare a tanto: a unirsi alla folla della bassa politica berlusconiana, ad usare quei dossier finti e menzogneri di cui devono essere pieni i cassetti del premier e del suo personale di servizio, a diventare lei, una Moratti nata Brichetto Arnaboldi, ricca di famiglia e di petrolio, benefattrice di San Patrignano, ex ministro sia pure mediocre dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ed ex presidente non luminoso della Rai, un Sallusti, un Feltri, un Belpietro, addirittura uno Scilipoti, una Santanché, uno dei tanti innominabili che hanno tolto ogni dignità alla politica. Sia il moderatore, Emilio Carelli, che lo stesso Pisapia, che sino a quel momento, elegante come non capita spesso di vederlo, aveva picchiato dura sulla inquieta sindaca, sono rimasti di sale. È stato uno dei soliti momenti cui ormai siamo abituati, in cui i brandelli che restano di una democrazia si sfilacciano del tutto. Carelli non ha avuto la prontezza, dopo la carognata bugiarda, di permettere la replica all'avversario poi, chiusa la trasmissione con quel funesto, vergognoso finale, ha ricordato che da quell'inesistente reato Pisapia era stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto". Naturalmente gli informatori lo sapevano e non ne hanno tenuto conto, come fanno sempre: si poteva pensare che la Moratti non lo sapesse, ma in questo caso prima di distruggere per sempre la sua già pericolante immagine, avrebbe dovuto informarsi. O forse lo sapeva, ma non è stata in grado di opporre la sua dignità alla violenza distruttiva di chi la comanda, o peggio ancora, terrorizzata dal pensiero che le elezioni si possono anche perdere, e in questo caso non succede niente di grave, soprattutto se una è milionaria e ultrasessantenne, ha scelto di assoggettarsi a un gesto vergognoso, che le toglie per sempre il titolo di "moderata" di cui anche ieri la signora si vantava. E ha continuato a vantarsene, in conferenza stampa, sostenendo di aver usato quella notizia (e pazienza se falsa) proprio per marcare la differenza "tra la mia storia e la sua", una storia, quella morattiana, vistosamente moderata, mentre quella di Pisapia, almeno allora, sul piano politico non lo era. Nella sua giacchina bianca, moderatissima, la sindaca ormai straparlava, non riuscendo nessuno ad afferrare il suo corrucciato ragionamento. In ogni caso, ormai si è capito che "moderato", è definitivamente diventata una brutta parola, visto che si definiscono tali persone che la signora Moratti in altri tempi non avrebbe mai invitato nel suo appartamento milanese su tre piani, e neppure nella casa Batman del figlio, e che ora sono i suoi compagni di viaggio, specialisti nel far uso di estremismo verbale, killeraggio mediatico, attacco alle istituzioni, abitanti di un nuovo mondo dove ogni vergogna è possibile.L'incontro tra i due contendenti seduti in poltrone fin troppo lontane, come a prevenire un'eventuale scazzottata, poteva essere molto importante per i milanesi sotterrati dai manifesti della ridente fata Letizia che promette da ogni angolo nero di inquinamento della città ben 61mila posti di lavoro nuovi ogni anno e abbraccia coppie di vecchietti adoranti cui promette case gratis, e che di Pisapia conoscono soprattutto l'aspetto e i discorsi ultramoderati, mentre scarpina infaticabile in ogni angolo cittadino per raccontare la sua Milano.
Il sindaco magnificava corrucciata il già fatto, preferendo comunque i verbi al futuro, faremo, costruiremo, daremo..., del tutto impermeabile al buon senso pisapiano che le rinfacciava lo stato malinconico della città, le infiltrazioni mafiose, l'Expo ancora per aria. Era la prima volta che i milanesi sentivano parlare di Milano, il che pareva addirittura stravagante, pur trattandosi, per il 15 e il 16 maggio, di elezioni amministrative, cioè dell'elezione del sindaco. Della Moratti. Di Pisapia, non di Berlusconi. Ma poiché gli italiani non possono mai occuparsi di se stessi, dei loro problemi, della loro vita, e nel caso dei milanesi, della disoccupazione, della mancanza di case, delle strade dissestate, della sicurezza in periferia, della solitudine che attanaglia tutti, ma solo del premier, soprattutto questa volta non sono chiamati a decidere se questo sindaco ha amministrato bene, o come capita ovunque esista la democrazia, si può provare a cambiare. Noi disgraziati cittadini siamo chiamati a votare soprattutto pro o contro la magistratura, pro o contro il premier. Ci derubano della nostra città, della nostra quotidianità, di noi stessi. Non contiamo nulla. Forse la pessima figura che ha fatto la Moratti potrà aiutare i milanesi a capire, e come dice Pisapia, a voltare pagina. A non accettare più, oltre alla pessima amministrazione, anche certi metodi politici infamanti e indegni. A sognare di nuovo che Milano torni ad essere la capitale morale del Paese...
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