28 apr 2011

Saverio Tommasi "La Messa è finita"

Il nuovo spettacolo di Saverio Tommasi parte da una storia di cronaca recente, accaduta a Firenze ma che sarebbe potuta accadere in ogni luogo d'Italia, ma non in tutti i paesi europei.
Quello che Saverio Tommasi mette in scena è un processo, accusa e difesa, centoventi voci e un solo interprete sul palco. Un intrecciarsi di storie e racconti, un'indagine esistenziale talvolta frivola, accennata, talaltra complessa. Si gioca con le parole, le assonanze, i modi di dire, le frasi fatte e i pensieri incompiuti.Un parroco, un pastore di anime, sposa una coppia e viene allontanato dalla guida della sua comunità. Il parroco è don Santoro, la donna era nata uomo.
Il fatto ha avuto cronaca nazionale e il testo nasce da un incontro, lungo tre anni, di Saverio Tommasi con la Comunità di Base e con lo stesso Ale, il prete della comunità. Quello rosso, disobbediente, sovversivo, quello aggettivato con mille termini e mai correttamente definito. Infine rimosso, senza dimora, paria.Una riflessione sul sesso e sulla Chiesa, intrecciati ed entrambi quasi mai appagati. Uno spettacolo/processo di cui tutti, e in cui tutti, siamo testimoni e imputati.Imputata è la società, le leggi degli uomini, le leggi della Chiesa, nodo del dibattimento è la scelta fra l'uniformarsi e lo scegliere di seguire un'etica superiore, la domanda chiave è comprendere se un credente, un parroco, un pastore di anime o qualsiasi essere umano debba scegliere di seguire la legge divina o le regole che la Chiesa si è data.Lo spettacolo è anche l'occasione per raccontare la chiesa di periferia, il centro sociale sede della messa, degli incontri, riunioni e cene, e la personalità di Alessandro Santoro, uno dei maggiori esponenti della teologia della liberazione. E ancora indagare le contraddizioni fra Chiesa e Vangelo, fra repressione e perdono, fra negazione dei diritti alle coppie omosessuali e tentativi dal basso di costruire nuovi percorsi di "liberazione".Una riflessione su noi stessi partendo dagli altri.E c'è spazio anche per le parole dell'accusa, di chi crede invece nell'importanza di seguire le leggi degli uomini più che le necessità, degli uomini.Dal diritto canonico al punk: quasi duecento interviste hanno preceduto la scrittura del testo.Dalle leggi di natura alle leggi dell'uomo, una riflessione post-moderna della vita a partire dalla sua negazione. Dall'etica interiore alle convenzioni che la società ci infligge. Dall'accettazione delle regole al loro sovvertimento. Dai transessuali ai vescovi preposti. Dai matrimoni negati al "progetto del diavolo di disgregazione della famiglia sacrale".Una storia millenaria fatta di cadute, risalite, alcune scuse pubbliche, qualche mea culpa e una valanga di silenzi.
Provocatorio, rappresentarlo in teatro. Per secoli la Chiesa ha identificato i teatri come luoghi di perdizione, seppellendo gli attori in terra sconsacrata, dimenticando come la liturgia stessa sia un rito teatrale che si ripete. Questo pregiudizio contro teatro e attori con il tempo è caduto, giudicato anacronistico perché i tempi cambiano o ciclicamente tornano,e le persone, la società, gli individui, si evolvono. Talvolta.


Info biglietti e prevendita presso la Comunità di base delle Piagge: 055.37.37.37
OPPURE SITO WEB SAVERIO TOMMASI

Nel consigliare di andare a vedere questo spettacolo di Saverio vorrei far capire chi è Don Santoro,direte :Emanuele che parla di chiesa? Sì,sapete della mia convinzione di essere ateo però ogni tanto qualcuno riesce a creare una piccola scalfitura.Questo qualcuno sono persone come Don Santoro,Don Gallo e senza dimenticare Don lorenzo Milani a cui tra l'altro Santoro si ispirasi ispira...Per conoscere la sua storia bisogna partire da Le Piagge,questo è un quartiere anonimo,con baracche e palazzoni alti,nella parte ovest di Firenze,a due passi dall’aeroporto e dall’imbocco dell’autostrada del mare.Lo chiamavano il Bronx di Firenze,ma da quando è arrivato don Alessandro Santoro,le Piagge hanno cominciato ad avere un’anima...Ricordo che quesa zona balzò agli onori delle cronache cittadine soprratutto negli anni 80-90 per numerosi fenomeni di criminalità e di emergenza sociale,era presente un forte spaccio di sostanze stupefacenti,non erano rari casi di cronaca nera ed era presente una forte conflittualità,soprattutto a livello giovanile, tra i nuovi quartieri e quelli a nord di via Pistoiese ("Brozzi Vecchio").Alcuni cittadini, stanchi della situazione di abbandono e di trascuratezza da parte dell'amministrazione fiorentina,arrivarono a proporre di trasferire la zona delle Piagge al comune di Campi Bisenzio.Il comune si decise ad affrontare la cosiddetta "emergenza Piagge" solo negli anni Novanta,anche per la spinta della popolazione residente, soprattutto giovane,che aveva trovato una guida un po' inconsueta ma valida in un giovane parroco di strada,Don Alessandro Santoro,fondatore della Comunità Le Piagge di Firenze,studioso ed esperto di Don Milani.
Da allora, anche se i problemi derivati da una cattiva gestazione del quartiere non sono stati tutti eliminati,la qualità delle Piagge è notevolmente migliorata con il ridimensionamento della criminalità, la costruzione di diversi servizi sociali ed assistenziali, la nascita di un grande centro commerciale, la realizzazione di una stazione ferroviaria e le attività socio-culturali svolte dalla comunità di base di Don Santoro. In particolare ricordiamo i progetti della Comunità delle Piagge come il Fondo etico e sociale e tantissime altre iniziative,come quella che ho letto qualche giorno fa che vede Don Santoro nella raccolta di firme per la costruzione di una Moschea per come dice lui aiutare l'integrazione(vedi link)Questo è Don Santoro!!

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