17 apr 2011

La Censura e i Social Network!!!

Domenica nella puntata di Report della Gabanelli ha svelato che essere registrati in un account o su uno qualsiasi dei Social Network esistenti significa diventarne un prodotto e mettere a rischio la propria privacy....Riguardo questo ci sono state tantissime discussioni e anche critiche a Milena sopratutto dai sostenitori di Facebook,personalmente non mi ero ancora espresso a riguardo perchè non avevo ancora visto la puntata,ho rivisto la replica!!!! Certo chi non ha Facebook puo' continuare a vantarsi di non esserci,di credere che Facebook sia uno dei grandi mali del pianeta e che basta restarne fuori per scampare persino alle previsioni catastrofiche dei Maya.Oppure continuare a pensare,illudendosi che sia vero, che utilizzare un qualsiasi  motore di ricerca per cercare un libro o prenotarsi un viaggio sia meno invasivo ai fini della tracciabilità dei propri dati personali, perché forse non sa che per risalire alle persone fisiche presenti in rete basta il semplice codice IP.Strisciare una carta di credito è l'equivalente di inserire le proprie generalità in un SN.
Così come possedere una qualsiasi tessera da l'iscrizione in palestra a una sim card per il telefono cellulare o per la raccolta punti del supermercato,altro che indagini personali si possono fare con questa,c'è chi monitora e registra tutto,sa quanto e cosa mangiamo,con che ci laviamo e quanto spendiamo, soprattutto.Da sempre le aziende cercano l'escamotage meno antipatico per individuare gusti e tendenze dei consumatori compilando poi  medie e statistiche.Chi fabbrica e vende i suoi prodotti poi vuole sapere anche se vengono apprezzati e acquistati.Abbiamo telecamere che ci seguono ovunque e archiviano (a nostra insaputa) immagini di momenti privatissimi della nostra vita come andare a fare spese,prelevare contanti ad un bancomat, prendersi un aperitivo in un bar dei centri storici delle città,acquistare un telefonino,eccetera, eccetera. Tutto questo succede da decenni ma il problema è Facebook:vero capro espiatorio del terzo millennio, se la gente non sa usare un prodotto  farebbe bene a continuare ad usare semplicemente l'acqua e i segnali di fumo per comunicare.

Il problema,come sempre, non sono le cose, i mezzi e gli strumenti che si hanno a disposizione ma l'uso che poi se ne fa.Partecipare a FB non significa condividere la qualsiasi, mettersi in lista sconosciuti,non significa comunicare sul proprio stato cose troppo personali,chi si comporta così lo fa a suo rischio e pericolo.Se qualcuno  mette su Youtube un video dove si vede che guida contromano in autostrada,quando i carabinieri poi lo vanno ad arrestare non puo' dare la colpa ai signori di Google che hanno invaso la sua privacy,e se qualcun altro su Facebook scrive il proprio indirizzo di casa e poi trova ad aspettarlo il maniaco cybertroll poi non se la puo' prendere con Mark Zuckerberg che non si è fatto gli affari suoi. Entrambi se la devono prendere solo ed esclusivamente con la loro manifesta imbecillità.Facebook, gli altri Social Network e il web non fanno di noi niente di piu' di quel che noi gli permettiamo di fare!!!

Riguardo le numerose critiche a "Report" a mio parere ingiuste,perchè non stato capito il vero obbiettivo dell'inchiesta ovvero stimolare nello spettatore una riflessione sulla maniera di gestire le proprie informazioni in internet.Questo è qualcosa di positivo.Sono anche d’accordo sulle conclusioni che l’inchiesta implicitamente delinea:”Voi pensate di usare facebook come strumento..ma in realtà è facebook che sta assorbendo da voi qualcosa di molto più importante dell’opportunità che avete di comunicare gratuitamente attraverso quel veicolo”.

Quello che mi preoccupa di questi controlli e la libertà d'informazione,da tempo Berlusconi cerca di fare questo è l'ultimo tassello per arrivara alla monarchia assoluta,mi è capitato spesso di vedere dissolversi nel nulla alcuni miei pezzi e questo sopratutto su Facebook in questo blog devo dire non ancora nonostante alcuni piccoli problemi,ma alcuni amici iscritti al blog di Libero sono sempre sotto censura...Quindi si sta cercando di mettere il bavaglio alla libera espressione dell’individuo, che si esplichi su internet ci ritroveremo da un giorno all’altro come in Cina o in Birmania ad usare internet solo per leggere i comunicati del Governo.E per sapere cosa succede nel mondo torneremo ad usare la parabola per la tv via satellite,sempre che Berlusconi non si inventi qualche altra cosa visto che lui la tv satellitare non ce l’ha e non ci può guadagnare sopra.... Questo è il vero problema!!!!

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