Solo quando prova interesse per cio’ che crea l’uomo e’ felice, sente confermata la propria forza ed e’ capace di esprimerla, non e’ piu’ isolato, avverte un legame con il mondo e perde la sensazione di impotenza. Allora egli e’ capace di amare le cose,di amare il suo lavoro e di amare gli uomini.Se invece e’ solo un minuscolo ingranaggio di una macchina, se non fa altro che eseguire un qualche ordine -e anche se per questo viene ben pagato le cose non cambiano affatto-, se non e’ investito di alcuna responsabilita’ reale, se non e’ capace di mostrare alcun interesse, perche’ per lui non c’e’ proprio nulla di interessante da fare, allora si annoia.L’uomo che soffre di noia non e’ in grado di sopportarla. Egli cerca di compensarla attraverso il consumo. Va in giro in auto, beve, intraprende una serie di attivita’ per "trascorrere" in qualche modo le due, tre ore spensierate in cui non deve lavorare in azienda. Certo, le sue macchine gli fanno guadagnare del tempo, di cui pero’ non sa che fare. Si sente confuso, e cerca di ammazzare in modo decoroso il tempo guadagnato. Gran parte della nostra industria del divertimento, delle nostre feste e dell’organizzazione del tempo libero altro non sono che un tentativo di elidere decorosamente la noia dell’attesa
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