17 gen 2011

Alejo Urdaneta

Tu dici:
"Mi penetri come ago addolcito di miele
Entri senza cautela con delirio"
E rispondo:
"Ero assetato delle tue acque, dei tuoi umori
ansioso di trovare la cadenza della tua riva
Raggiungere il porto ed entrare nella quieta darsena
impregnarti di catrame, nave impaziente
e lasciarti il gemito che non cessa"
tacendo ascolto il mare del tuo rumore, quando dici:
"Sentirai il polso della sabbia
vibrante pelle dorata, sfuggente forma bianca
Percepirai l'eco che lasci come onda
tra i sentieri segreti della mia spiaggia
Gli spasmi attrarranno la tua forza
E sarò prigione del veliero che arriva
Sarai schiavo del mio aroma
in umido baule di dolci lucentezze
e mi berrò il tuo muschio profumato
di fertile erba
Perditi nelle mie viscere e non ti trattenga
lo straripare dei colori
che è dipingere una tela di aurore
Il fiume che mi offri
cresce e cresce senza soffocamento
e orna di una dolce ambra
il cespuglio aperto del mio spazio"
E dopo un lungo silenzio,
ascolterai dalla mia ansietà:
"Rinasci al mio arrivo
col tremore della marea che ti sommerge.
So continua, ciclo che si ripete
tempo di schiuma viaggiatrice verso il sole
Mi avvicino al tuo centro
di geometrica armonia
e spruzzo col mio impeto
i petali granulosi della tua profonda dimora."
Sazietà:
Troveranno la medaglia di bianco fuoco
Intrisa della linfa marina
che un vascello fantasma abbandonò
Nient'altro

1 commento:

Anonimo ha detto...

Golpe del agua en la arena, già il titolo dice tutto. Dietro il dialogo tra il mare e la sabbia si nasconde la ricerca e la scoperta dell'amore. All'inizio sembra che non ci sia anima, poesia, ciò ke impressiona sono i ricami delle espressioni idiomatiche quasi barocche dello stile, tutto diventa metafora di tutto e le parole più che svelare sembrano celare il senso. Poi la lettura procede e in punta di piedi il senso si manifesta c'è l'amore in tutte le sue sfumature da quelle leggere dell'anima a quelle devastanti del corpo e questo lo si evince dalle parole che usa. Pennellate di vita, amore, delizioso dolore che colorano di arte e piacevoli sensazioni l'intera poesia. Bella...di quelle che ti entrano dentro...di quelle che ti spogliano e ti vestono come hace el mar con la arena ;-) (sn laureanda in Ispanistica;-) e come ultimo esami ho un programma di poesie Jimenez, Neruda, Alberti, Machado, Valle-Inclan...ormai sono diventata un'esperta in commenti hahahaha...magariiii!!!)...grazie Manu, grazie perchè mi rendi partecipe delle tue "scoperte culturali" alcune già le conosco ma altre me l'ho conosciute grazie a te...sei un grandeeeeee!!!!!!