12 ott 2010

Claudio Pompi


Vent’anni per sempre, eternità di giovinezza.
Sarai, per sempre, tutto quel che da te chi t’ha amato s’aspettava.
Sarai per sempre un progetto di vita incompiuto,
un sogno irrealizzato, un infinito dolore.
Vent’anni per sempre, su un cavallo d’acciaio cromato,
certo di un’immortalità che non aveva senso.
Vent’anni sulle onde dello sballo,
del fragore di suoni che diventano inni alla morte.
Vent’anni, età in cui per niente si ride e per meno si muore.
Vent’anni per sempre e tu non saprai mai cosa vuol dire invecchiare.
Vent’anni buttati su una striscia d’asfalto,
lanciato in una sfida che hai vinto tante volte,
ma quando l’hai persa è stato per sempre.
Vent’anni buttati dentro a una pasticca
che ladri di vite ti hanno venduto suadenti come demoni in terra.
Vent’anni, all’improvviso senza domani,
è come lasciare un tavolo di poker senza guardare le carte.
Potevi avere il punto vincente o un bluff tra le dita…non lo saprai mai.
Per sempre il tormentarsi delle dita di tua madre che invano si raccomandò.
Vent’anni, per sempre avrai d’ora in poi.

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