Tutto comincia dal 25 luglio 1943 quando il Gran Consiglio del Fascismo toglie la fiducia a Mussolini e il governo viene affidato a Badoglio che incomincia subito a trattare la resa dell’Italia che era ancora impegnata sul fronte russo e nel nord Africa. Però bisogna aspettare fino all' 8 settembre 1943 per uscire dalla guerra,firmando l’armistizio con gli anglo-americani,così improvvisamente annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio,(in quel momento in fuga con la famiglia reale verso Pescara):"Il governo italiano,riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".
Purtroppo dopo un mese di trattative,le massime autorità dello Stato poco o nulla avevano predisposto per preparare il Paese e l’esercito alle conseguenze della resa.
Lo sfasciamento dell’esercito,dopo l’annuncio,diventò quindi incontrollabile:la grande maggioranza dei reparti nell’Italia centrale e settentrionale,come le unità operanti all’estero,furono catturate dai tedeschi.La resistenza armata si ridusse a pochi episodi per iniziative autonoma di singoli ufficiali.Le truppe,stanche, sfiduciate,malnutrite,malvestite,iniziarono a disperdersi,e a cogliere l’occasione per disertare dai ranghi di un esercito su cui pesarono anni di sconfitte, frustrazioni e sofferenze.Gli stessi comandanti delle varie piazze lasciarono via libera ai Tedeschi.La parola d’ordine “tutti a casa” sovrastò gli appelli disperati ai soldati che gli antifascisti lanciarono in quei frenetici giorni in cui dopo alcune eroiche fiammate,calò sull’Italia la pesante cortina dell’occupazione tedesca.A Cefalonia (Grecia) vennero sterminati moltissimi soldati italiani che rifiutarono di arrendersi di fronte ai nemici tedeschi,anzi li combatterono fino all’ultimo giorno.Da quella piccola isola greca ne tornarono a casa pochissimi e questo episodio è conosciuto per l’ottimo lavoro di Carlo Azeglio Ciampi che negli anni 2000 volle ricordare questa triste pagina della storia italiana.Dice:
Mi sembrava giusto ricordare questa triste pagina della storia italiana, così lontana e così vicina perchè se oggi viviamo in uno stato democratico nel quale è possibile esprimere liberamente il proprio pensiero è merito di quegli italiani che in quel 8 settembre scelsero di combattere per la patria (non per la RSI) rischiando la vita. Prima di elogiare il fascismo o qualsiasi altro regime totalitario proviamo a pensare a quanto è bella la democrazia.
A Milano,a Torino,come in Abruzzo e in Venezia Giulia,i tentativi di Resistenza si spensero in pochi giorni,dominati dall’improvvisazione e dall’iniziativa individuale.Il senso di scoramento e depressione di un paese passivo,stretto nella morsa degli eserciti invasori,non segnò però un punto di riflusso per l’antifascismo.Ma fù proprio nell’8 settembre il momento di svolta significativo nella vicenda antifascista,la vera data di nascita dell’antifascismo come forza decisiva,come alternativa politica alla soluzione offerta da casa Savoia alla crisi del fascismo.Il comitato di liberazione,si costitui in quei giorni attraverso un lavoro clandestino di organizzazione della resistenza armata,in ogni parte d’Italia,fù un movimento,senza precedenti nella storia del paese,che sarà l’anima della Resistenza qui si formarono i gruppi partigiani ma anche una forza e unione popolare che unì l'intera nazione!!!
Dedico questo post a tutte quelle persone che hanno perso la vita combattendo per un mondo migliore nel pieno della democrazia e della libertà individuale. Se oggi possiamo esprimere ciò che vogliamo è merito loro.
Italo Calvino
Lungo il sentiero dei nidi di ragno
passa la storia di un giovane uomo
passa la scelta di chi se n'è andato
sui monti per la Resistenza
Erano i mesi del dopo settembre
quando il re fuggì sulla nave
furono anni di lutti e dolore
di coraggio e di patimenti
Quante sono le strade
che partono dai nidi di ragno
qual è stato il prezzo pagato
per chi ha scelto di andare lontano
portami ancora là
dove il vento è pronto a soffiare
a trovare ogni passo perduto
lungo il sentiero dei nidi di ragno
Uomo contro uomo
il furore che cresce nel cuore
il mondo si divide e la guerra
non lascia parole
Italo sogna un futuro
dove non si dovrà più sparare
ma intanto seduto al divano
coi compagni pulisce il fucile
Quante sono le strade
che partono dai nidi di ragno
qual è stato il prezzo pagato
per chi ha scelto di andare lontano
portami ancora là
dove il vento è pronto a soffiare
a trovare ogni passo perduto
lungo il sentiero dei nidi di ragno
Lungo il sentiero dei nidi di ragno
nasce la storia di questo paese
nasce dal fuoco della rivolta
dal sogno di chi non si è arreso
Una "poesia" di italo Calvino dal primo romanzo che ha scritto "Il sentiero dei nidi di ragno..Calvino partecipò alla resistenza nelle colline liguri e finita la guerra, a soli 24 anni scrisse e pubblicò questo libro che tratta appunto di una storia ambientata tra i partigiani.Il significato della "poesia" sta tutto nell'ultima strofa, i partigiani hanno fatto la storia del nostro paese anche se qualcuno si rifiuta di accettarlo
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