11 lug 2010

IL BAMBINO DAL PIAGIAMA A RIGHE


Ho letto questo libro dello scrittore irlandese John Boyne dopo aver visto il film,e sinceramente devo dire che a differenza della pellicola(incredibilmente lenta,dove l’elemento base e di successo del romanzo ossia l’analisi delle coscienze e dei pensieri dei personaggi non riescono mai ad emergere)il libro ti prende dalla prima all'ultima pagina...E importante riflettere su come la tragedia si abbatte alla fine anche su chi la provoca.Chi viene toccato negli affetti forse potrà da quel momento comprendere la tragedia degli altri?E' questo il significato?Non so,ma il libro mostra attraverso gli interrogativi di un bambino di otto anni l'assurdità della tragedia dell'Olocausto.La normalità(vita domestica,istruzione,pulizia, cibo,giochi)convive accanto all'Anormalità(prigionia, violenza,sopraffazione,lavoro forzato,inedia,genocidio,camere a gas).E due bambini coetanei,uno libero ma altrettanto prigioniero di quello prigioniero,stringono amicizia,fino all'epilogo purtroppo inevitabile..Ci si continua a stupire come l'Olocausto abbia potuto aver luogo, mentre i cittadini tedeschi ne "ignoravano" l'esistenza.La ignoravano?O la ignoravano volutamente?Per opportunismo? Per odio razziale? Per carriera? per paura?


LASTORIA:
Protagonista di questa storia è Bruno,un bambino che, trasferitosi da una Berlino ancora immersa nel sogno della vittoria e non toccata dalla guerra, scoprirà con l’innocenza e la disillusione della sua giovanissima età tutto l’orrore e l’assurdità della “Soluzione Finale”. Bruno è infatti il figlio del comandante di un campo di concentramento per ebrei,da lui scambiato inizialmente per “una fattoria con contadini strani”,che al sogno del Nazismo antepone la sua passione per l’esplorazione e la curiosità per il mondo che lo circonda. E proprio la sua curiosità lo porterà, ignorando le raccomandazioni della madre,a prendere contatto con quella strana fattoria facendo la conoscenza di un bambino ebreo,Shmuel, e scoprendo lentamente ma non completamente la realtà.Bruno perderà lentamente fiducia nella sua famiglia che vede ora con occhi diversi,combattuto tra l’illusione che ha vissuto fino all’incontro con Shmuel e la realtà che a tratti gli si presenta davanti agli occhi.Il finale tanto assurdo quanto tragico vuole essere simbolicamente uno specchio dell’assurdità del Nazismo e dell’Olocausto.
Alcune scene dal Film:


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