31 mag 2010

Primo Levi



AGLI AMICI:
Cari amici,qui dico amici
Nel senso vasto della parola;
Moglie,sorella,sodali,parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate tutta la vita:
Purche’ fra noi,per almeno
un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.
Dico per voi,compagni d’un
cammino
Folto,non privo di fatica,
E per voi pure,che avete perduto
L’anima,l’animo,la voglia di vita.
O nessuno,o qualcuno,o forse
uno solo,o tu
Che mi leggi,ricorda il tempo
Prima che s’indurisse la cera.
Quando ognuno era come
un sigillo,
Di noi ciascuno reca l’impronta
Dell’amico incontrato per via;
Per il bene od il male
in saggezza o in follia
Ognuno stampato in ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite

APPRODO (PRIMO LEVI)
Felice l’uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all’osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l’uomo come una fiamma spenta,
Felice l’uomo come sabbia d’estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta

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