28 mag 2011

28 MAGGIO 1974 Piazza della Loggia

Pensando alla Strage di Piazza della Loggia (strage fascista)non posso che ricordare l'esito della sentenza del 17 novembre scorso,quando a distanza di quasi 37 anni sono stati tutti assolti i 5 imputati :Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi,Maurizio Tramonte e Francesco Delfino e per l'ex segretario dell'Msi Pino Rauti ..Vergognosa assoluzione,mi chiedo se avremo mai giustizia e verità in questo paese?Lo dicevo giorni fa per la strage di via dei Georgofili...Vedremo mai i colpevoli pagare per gli orrori commessi? Si parla delle dittature fasciste del sud america ma la nostra situazione è ben peggiore: la nostra è stata, ed è tuttora,una finta democrazia dove l'ingiustiza,l'impunità, il 'male' nel senso più totale del termine regnano sovrani. Altro che il popolo italiano...
LA CRONACA DI QUEL 28 MAGGIO 1974
Era martedi 28 maggio  quando in Piazza della Loggia a Brescia, cuore del dibattito politico della citta',La piazza è piena e sul palco sta parlando Franco Castrezzati, un sindacalista, infatti la manifestazione è stata indetta dai sindacati e dal Comitato Permanente Antifascista. Il motivo della manifestazione è il fatto che a Brescia dall’inizio dell’anno ci sono stati diversi attentati, si sono scoperte due bombe perfino in una chiesa e proprio 10 giorni prima Silvio Ferrari, un ragazzo appartenente a una formazione neofascista, è saltato in aria con la sua vespa, su cui stava portando una bomba fatta da un chilo di tritolo. Ecco il perché della manifestazione e della mobilitazione del Comitato Antifascista.
 Alle 10,12 uno scoppio violentissimo e le persone che stanno chiacchierando vicino al cestino di metallo saltano in aria come pupazzi, dilaniati, straziati. Sono 8 i morti e ben 94 i feriti, di cui alcuni gravissimi. Nella piazza è il delirio: la gente grida, piange, corre come impazzita, chiede aiuto, in mezzo ai cadaveri massacrati, al sangue, ai frammenti di vetro delle vetrine e delle finestre: un macello. Sono stati 700 gr di polvere di mina e di ammonio a far saltare in aria tutto: un’altra bomba fascista, un’altra strage, dopo quella di Piazza Fontana a Milano del 12 dicembre del 1969 (17 morti e 107 feriti); quella sul treno “Freccia del Sud” a Gioia Tauro del 22 luglio 1970 ( 6 morti, 77 feriti); quella davanti alla Questura di Milano del 17 maggio 1973 ( 4 morti, 47 feriti). E in quel terribile 1974, il 4 di agosto ce ne sarà un’altra: quella sul treno “Italicus”, che conta 12 morti e 50 feriti. E poi nell’agosto del 1980 quella della stazione di Bologna, la più terribile: 85 morti e 200 feriti, persone che venivano da 50 città italiane e straniere. Nessuno dei colpevoli di tutte queste stragi, nessuno di questi vigliacchi assassini è in carcere.
IL FASCISMO OGGI
Ma non è per caso che tutto questo avviene. Come dirà giustamente il 31 maggio, il giorno dei funerali delle vittime, il sindacalista che parlava sul palco al momento dell’esplosione, Franco Castrezzati:Io capisco il raccapriccio, il dolore, la rabbia per questa strage, non capisco lo stupore. Perché il fascismo è violenza! E’ nato e si è imposto con la violenza, è vissuto sulla violenza ..
(video discorso pronunciato dal sindacalista Cisl Franco Castrezzati)
Mi piacerebbe che lo ricordassero tutti quelli che pensano che ormai la destra è entrata “nella democrazia”.Non è così e basta poco a scoprire il suo volto feroce.O ci siamo già dimenticati il G8 di Genova, il massacro alla Diaz e a Bolzaneto? Fini era lì, a dirigere le operazioni,come ministro dell’Interno.Non ci sia chi pensi che sono passati 10 anni e forse adesso tutto è cambiato: sarebbe davvero un grave errore! Fini è all'opposizione ma resta un fascista,non è giusto riabilitare personaggi del genere,adirittura il PD voleva stringere un alleanza con lui!!!Senza dimenticare quell'estrema destradi stampo fascista che stà al governo..i vari La Russa Gasparri eccc..I
 rappresentanti fascisti oggi non hanno bisogno di mettere bombe al tritolo per distruggere la democrazia: possono farlo “legalmente”creando appunto leggi che dissestano tutto e cancellano ogni traccia di stato di diritto...Ci siamo dimenticati che un mese fa questi esponeneti volevano togliere l'Apologia di fascismo come reato?I fascisti sono al potere, cari amici, e ci sono perché c’è qualcuno che ha distrutto la sinistra e lo ha fatto dal di dentro. Spallata dopo spallata, cambiamento dopo cambiamento, inversione di rotta dopo inversione di rotta, snaturamento dopo snaturamento.
E adesso se non si riunisce ancora (n
on intendo solo elettoralmente ma nei valori che l'ha sempre contraddistinta)
niente e nessuno fa loro da argine.Niente si opposto in questi anni alle leggi razziste, ai medici e insegnanti che devono denunciare i clandestini, alle ronde nelle città, all’uso dell’esercito al posto delle forze di polizia, continuamente esautorate e impossibilitate perfino a usare le automobili di servizio, che non vengono aggiustate e non vengono erogati i soldi nemmeno per pagare la benzina. La destra che diventa democratica? Un’altra menzogna, una balla, una fola, un inganno che si aggiunge a tutto il resto. La destra è sé stessa. E non può cambiare. Purtroppo quella che si è snaturata è la sinistra. Questo è il dramma.Amici nonostante condicidiamo che sembra che una ventata di nuovo di ribellione si stà muovendo "Da Milano" a Napoli per intenderci però il problema non è solo Berlusconi ma la rinascita di nuovi movimenti fascisti che non vanno sottovalutati....
LE VITTIME
Giulietta Banzi Bazoli, anni 34, insegnante
Livia Bottardi Milani, anni 32, insegnante
Euplo Natali, anni 69, pensionato
Luigi Pinto, anni 25, insegnante
Bartolomeo Talenti, anni 56, operaio
Alberto Trebeschi, anni 37, insegnante
Clementina Calzari Trebeschi, anni 31, insegnante
Vittorio Zambarda, anni 60, operaio

Queste le tappe giudiziarie:
2 giugno del ‘79: I giudici della Corte d’assise di Brescia condannano all’ergastolo Ermanno Buzzi e a dieci anni Angelino Papa mentre assolvono gran parte delle 16 persone incriminate dal pm Francesco Trovato e dal giudice istruttore Domenico Vino o li condannano a pene inferiori ma per detenzione di esplosivi o per altri attentati.
18 aprile 1981: Buzzi, personaggio in bilico tra criminalità comune e neofascismo, è strangolato dai ‘camerati’ Mario Tuti e Pierluigi Concutelli nel supercarcere di Novara. I due motivarono l’omicidio con il fatto che Buzzi fosse ”pederasta” e confidente dei carabinieri ma il sospetto è che temessero fosse intenzionato a fare dichiarazioni nell’imminente processo d’appello.
2 marzo 1982: I giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia assolvono tutti gli imputati compreso Angelino Papa; nelle motivazioni definiranno Buzzi ”un cadavere da assolvere”.
30 novembre 1984: La Cassazione annulla la sentenza di appello e dispone un nuovo processo per Nando Ferrari, Angelino e Raffaele Papa e Marco De Amici.
23 marzo 1984: Il pm Michele Besson e il giudice istruttore Gian Paolo Zorzi aprono la cosidetta ‘inchiesta bis’. Imputati i neofascisti Cesare Ferri, il fotomodello Alessandro Stepanoff e Sergio Latini. La nuova pista è aperta dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti tra cui Angelo Izzo.

 20 aprile 1985: La Corte d’assise d’appello di Venezia, davanti alla quale è celebrato il nuovo processo di secondo grado, assolve tutti gli imputati del primo processo bresciano.
23 maggio 1987: I giudici di Brescia assolvono per insufficienza di prove Ferri, Latini e Stepanoff. Ferri e Latini sono assolti anche dall’omicidio di Buzzi che, secondo i pentiti, avrebbero fatto uccidere perché non parlasse.
25 settembre 1987: La Cassazione conferma la sentenza di assoluzione dei giudici della Corte d’appello di Venezia e pone fine alla prima inchiesta sulla strage.
10 marzo 1989: La Corte d’assise d’appello di Brescia assolve, questa volta con formula piena, Ferri, Stepanoff e Latini.
13 novembre 1989: La prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, conferma e rende definitive le assoluzioni di Ferri, Stepanoff e Latini. I primi due saranno anche risarciti per la carcerazione subita.
23 maggio 1993: Il giudice istruttore Gian Paolo Zorzi proscioglie gli ultimi imputati dell’inchiesta bis.Quello stesso anno sarebbe cominciata la terza inchiesta!!
 16 novembre 2010:La Procura di Brescia,dopo l'inchiesta cominciata proprio nel '93 e un dibattimento durato circa due anni e 166 udienze,aveva chiesto l'ergastolo per gli ex ordinovisti veneti Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, per il collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei carabinieri Francesco Delfino.Per l'ex segretario dell'Msi Pino Rauti era stata chiesta l'assoluzione.il 16 novemnre i giudici hanno assolto tutti gli imputati ..Ancora una volta resta la solita Italia immutabile dei crimini nascosti e delle stragi impunite

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