Buona domenica amici,oggi voglio pubblicare una testimonianza di un'amica Aquilana "Anna" in queste sue parole ci svela la verità sugli aspetti sottaciuti dal governo e sopratutto dai media in questa città post terremoto,che aimè tanti hanno dimenticato...AMICI LEGGETE E DIFFONDETE,non abbandoniamoli,sentiamo il bisogno di denunciare quanto sta succedendo,le tante ingiustizie in questa Italia Berlusconiana,non sò voi ma io sono stanco di tutte le menzogne di questo Governo!!Penso a "Anna" e tutti gli Aquilani come penso ai precari i disoccupati,i migranti rinchiusi nei ctp,la gente che muore a lavoro,o in mare arrivando in questa schifezza che ci piace chiamare democrazia,mi chiedo perchè non siamo stanchi di tutto questo?Perchè non ci alziamo dalle nostre seggiole e ci vediamo in strada in mezzo ai nostri concittadini,siamo stati troppo richiusi qui dentro davanti alle scatole parlanti,ci hanno rintronato,ribaltiamo questo mondo orribile!
Le parole di Anna:
48.114 sono , a tutt'oggi, gli sfollati all'Aquila.
Meno di 15.000 hanno ricevuto un alloggio nelle case antisismiche del piano c.a.s.e.
25.852 persone se la cavano da sole.
Le rimanenti, circa 8.000, si trovano ancora negli alberghi e nelle caserme.
E la terra è tornata a tremare, ogni giorno.
Chi, come me, ha preso in affitto e vive una casa non antisismica trema.
Mi tornano alla mente le parole con le quali Bruno Vespa martellava i cittadini del presidio permanente di piazza Duomo, in collegamento differito con la sciagurata Porta a porta del 6 aprile di quest'anno: "erano meglio i container?" .E lo ripeteva a mo' di ritornello, sempre più incalzante. Sempre più ottuso.
Sì, Bruno Vespa, sarebbero stati meglio i container. Quelli di nuova generazione, quelli nei quali nel nord Europa si vive normalmente. E sarebbero stati per tutti. Costando un terzo del famigerato acronimo c.a.s.e. E la comunità non sarebbe disgregata. E oggi saremmo molto più sereni. Nell' attesa e nella speranza che le nostre case vengano ricostruite secondo le norme antisismiche.
E' di questi giorni la notizia che 1.339 alunni delle scuole dell'infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo e secondo grado non hanno rinnovato l'iscrizione nelle scuole aquilane.
Solo un terzo delle attività commerciali, artigianali e professionali ha riaperto i battenti.
2.000 sono le attività chiuse.
Ed il centro storico è di nuovo sbarrato.Presidiato dai militari . Interdetto alla cittadinanza che, faticosamente, lo ha rivendicato. Anche se solo per un breve tratto.
I puntellamenti di case, chiese e palazzi, costosissimi, per i quali si è speso quasi come per il c.a.s.e, risultano inutili. 17 mesi sprecati. La città non è in sicurezza.
I cittadini iniziano a svendere gli immobili in centro. Ad un quinto del valore del mercato anti sisma.
In compenso i fitti delle case rimaste in piedi, o "rattoppate" , in periferia e nei paesini, sono raddoppiati. Nella migliore delle ipotesi.
Così lascio L'Aquila. E, ogni volta, il distacco è durissimo. E' come lasciare il congiunto morente. E temere di non trovarlo, al ritorno. Temere di perdere i suoi sguardi. E gli abbracci. E le parole.
Guarderò da lontano, cercando di capire meglio, anche l'opera dei cittadini responsabili. I miei compagni di lavoro. E di lotta.
A presto.
Anna Pacifica Colasacco
http://miskappa.blogspot.com/
5 set 2010
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2 commenti:
Grazie per aver pubblicato la realtà aquilana.
E' sempre meglio, però mettere il nome e cognome ed il link al blog. E metterlo nell'articolo stesso.Non nella pagina dei commenti.
Quindi:
Anna Pacifica Colasacco
http://miskappa.blogspot.com/
E' sempre meglio dare un riscontro.
Un caro saluto ed a presto.
A.
Ok Anna...faccio subito la correzzione...E pubblico pure su Fb!!! Un abbraccio
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