18 lug 2012
Tiziano Terzani "Il giornalismo"
Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non
cedendo a trappole facili. La più facile, te ne volevo parlare da tempo, è il
Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira
dentro di sé! Capisci? Se ti metti accanto a un candidato alla presidenza in una
campagna elettorale, se vai a cena con lui e parli con lui diventi un suo
scagnozzo, no? Un suo operatore. Non mi è mai piaciuto. Il mio istinto è sempre
stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani
che godono, che fioriscono all'idea di essere vicini al Potere, di dare del "tu"
al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per
trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo
puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di
orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a
fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero
nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo
le domande. Questo è il giornalismo.
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