Siamo
come un velo di verità trapuntate
trascinato nel fango di mille fandonie
e nei gorghi equivoci dell’ignoranza.
Afferriamo
quel poco che vada d’accordo
con il nostro egoismo
e la nostra pochezza.
Dovevamo elevarci
a menti pensanti
al bene comune
alla solidarietà umana
ad una società più giusta
che mai più tollerasse
il male che è in noi.
Ci siamo ridotti
con la bava alla bocca
a difendere privilegi
contro i più deboli
contro l’umanità che preme
morente di fame
contro il mondo
che non può più sopportare
uno sfruttamento selvaggio
per i nostri consumi
montati ad arte
da chi produce
inutilità.
Cantiere
5 nov 2010
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