17 nov 2010

Brescia "Piazza della Loggia" tutti assolti....Vergogna!!

il 28 maggio 1974 a Brescia in Piazza della Loggia una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista.Morirono otto persone e ne furono ferite oltre 100.Dopo 36 anni, i giudici della Corte d’assise di Brescia hanno assolto tutti i cinque imputati in base all’articolo 530 comma 2, cioè la vecchia vecchia insufficienza di prove. Ecco l'articolo:Da repubblica ...Mi chiedo,avremo mai giustizia e verità in questo paese? Vedremo mai i colpevoli pagare per gli orrori commessi? Si parla delle dittature fasciste del sud america ma la nostra situazione è ben peggiore: la nostra è stata,ed è tuttora, una finta democrazia dove l'ingiustiza, l'impunità, il 'male' nel senso più totale del termine regnano sovrani.Sono disgustato e avvilito, amareggiato e sconsolato. Il mio pensiero va a tutte le vittime innocenti che sono morte, da piazza Fontana a via dei Georgofili, per cosa??? Per cosa???? Provo un profondo senso di schifo...

Poi si parla sempre d'indagini ,si ripete così ogni volta dal momento che è avviene una strage come quella di brescia ma tutte: insabbiamenti, distruzione di prove,creazione di false piste,trame di copertura mafiosa... Questi sono gli ultimi trent'anni della nostra storia.L'Italia gronda sangue,e non ha mai visto né giustizia né verità.Ma il tentativo in atto nel paese da questo governo fascista è anche quello di rimuovere la memoria...sarebbe scomodo per tutti loro fare i conti con il contenuto dei famosi cassetti chiusi.E allora è una storia da seppellire e cancellare,che i giovani non devono conoscere e per la quale nessuno deve provare curiosità.Non se ne deve parlare nelle scuole,né in nessun altro luogo.Chi vuole conservare memoria di quegli anni viene bollato come persona comunista "come se essere comunista è un difetto" e fuori dal tempo...invece si invocano amnistie e "colpi di spugna" a chiudere il conto con la storia...Un sola parola IO NON DIMENTICO!!!


Pensando alla sentenza d'ieri mi torna una canzone di De Andrè :CANZONE DEL MAGGIO
Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato le vostre millecento
anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente convinti
che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso le vostre porte sul nostro muso
la notte che le "pantere" ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede massacrare
sui marciapiede anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate senza feriti,
senza granate,
se avete preso per buone le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti.
 E se credete ora che tutto sia come prima
perché avete votato ancora la sicurezza,
la disciplina,
convinti di allontanare la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte e grideremo
ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti..
PASOLINI DICEVA:
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe
(e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato,
dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes,
sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi,
sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione:
una prima fase anticomunista (Milano 1969),
e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia
(e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia),
hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968,
e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia,
si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra,
hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali
(per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato),
a giovani neofascisti, anzi neonazisti
(per creare in concreto la tensione anticomunista)
e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome
(per creare la successiva tensione antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti
che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava,
alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano),
o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti
che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste
e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari.
12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e 84 feriti
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi)
di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore,
che cerca di seguire tutto ciò che succede,
di conoscere tutto ciò che se ne scrive,
di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace;
che coordina fatti anche lontani,
che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari
di un intero coerente quadro politico,
che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere.
Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato,
che non abbia cioè attinenza con la realtà,
e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti.
Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano
ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere.
Perché la ricostruzione della verità
a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile...
Da: "Scritti Corsari", 14 Novembre 1974, di Pier Paolo Pasolini

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