
Oggi, a 93 anni, con spirito combattivo si rivolge ai giovani del suo paese, ma non solo a loro, esortandoli ad uscire dall’indifferenza, il peggiore dei mali, e a cercare, e non sarà difficile trovarne, motivi di vera indignazione: ci sono situazioni concrete, dice Hessel, il trattamento riservato agli immigrati, ai sans papier, ai rom, ai palestinesi nella striscia di Gaza, ai poveri del mondo sempre più poveri, che devono spingere ad intraprendere una risoluta azione civile.Cita Martin Luther King e Nelson Mandela come campioni della non violenza e della speranza,capisce che grandi intellettuali come Jean Paul Sartre e Guillaume Apollinaire hanno saputo dare un contributo efficace alla propagazione di idee di impegno e solidarietà. Infine conclude con parole che riporto integralmente:“Continuiamo ad invocare una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione ad oltranza di tutti contro tutti".A conclusione del prezioso libretto è riportato il testo integrale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
POSTFAZIONE EDITORE
Novantatré anni. La fine non è lontana. Che fortuna poter approfittarne per ricordare ciò che innescò il mio impegno politico: il programma elaborato settant’anni fa dal Consiglio Nazionale della Resistenza». Che fortuna potervi nutrire dell’esperienza di questo grande resistente, consolidatosi dopo le esperienze nei campi di Buchenwald e di Dora, co-redattore della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948, diventato ambasciatore di Francia e della medaglia della Legion d’onore. Per Stéphan Hessel, il «motivo di base della Resistenza era l’indignazione». Certo, le ragioni di indignarsi nel mondo complesso di oggi possono sembrare meno nette rispetto a quelle dei tempi del nazismo. Ma «cercare e troverete»: la disuguaglianza crescente tra ricchissimi e poverissimi, lo stato del pianeta, il trattamento riservato agli irregolari, agli immigrati, ai rom, la corsa per avere sempre di più, alla competizione, la dittatura dei mercati finanziari fino alla svendita delle conquiste della Resistenza, le pensioni, la sicurezza sociale… Per essere efficace occorre, oggi come ieri, agire mettendosi in rete: Attac, Amnesty, la Federazione internazionale dei diritti dell’uomo… ne sono la dimostrazione. Dunque si può credere a Stéphan Hessel e incrociare il suo cammino quando chiama a una «insurrezione pacifica» (Sylvie Crossman).
Stephane Hessel ha presentato "Indignatevi!" durante il programma "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, andato in onda il 17 aprile 2011:
Video Rai.TV - Che tempo che fa 2010-2011 - Stéphane Hessel
Mentre questo è in Francia:
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