All’improvviso, senza motivo,
se non quello di una ottenebrata
e sconvolta mente… scompare.
Resti da solo davanti a quella porta
a chiederti dove sia.
S’apre il mare delle incertezze,
navighi tra un dubbio e una speranza,
rischi il naufragio nell’angoscia,
nell’attesa infinita davanti a un telefono
che non squilla, a una porta chiusa.
Ripercorri quella vita per capire,
alla fine ti fermi davanti a quella porta
oltre la quale c’è il buio di una notte,
dove tutto si inabissa o un alba di nebbia
che tutto ammanta e confonde come
i tuoi perché senza risposta.
La vita continua ma dentro qualcosa
è fermo, sospeso sul mare dell’incertezza.
T’accorgi, senza volerlo, della normalità
che manca.
Non hai una stella, triste o gioiosa da seguire.
Navighi alla deriva tra la morte e la vita.
Aspetti che quella porta si apra, che il telefono
Squilli.
Ti manca quel buongiorno disattento
così come un addio che non c’è stato.
Tutto è sospeso, silenzioso.
Il tuo mondo si è fermato davanti
a quella porta chiusa come la mente
di chi andandosene
più di una morte lascia il vuoto.
Molto bella ...
RispondiEliminaBuona serata,sì molto belle!!!se non conosci Pompi ti consiglio di leggere alcune sue poesie...ho una sezione proprio dedicata a lui...
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