C’ è chi gioca con la propria testa,
che è simile a un pallone
lanciato verso il cielo
o rotolato a terra,
afferrato fra le mani
o calciato con i piedi:
un solo pallone.
Poi c'è chi gioca con le teste altrui,
molte teste alla volta,
tutte le teste:
le afferra al volo, le scaglia
in aria, una dopo l'altra,
senza farle cadere al suolo,
così che coprano l'orizzonte,
lo zenit, i punti cardinali.
Dio, quante teste volano attraverso il cielo!
Non ha più spazio per volare la rondine,
non può filtrare la luce del sole.
Ed ecco che - improvvisamente - il gioco termina
e la terra
è coperta di teste.
30 mar 2011
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