Abbiamo per te
così tanti colpi accumulati sulla pelle,
che nemmeno in piedi
entriamo nella morte.
Nel mio paese,
la libertà non è solo
un delicato vento dell'anima,
ma anche un coraggio di pelle.
In ogni millimetro
della sua pianura infinita
c'è scritto il tuo nome:
libertà.
Nelle mani torturate.
Negli occhi,
aperti allo spavento
del lutto.
Nella fronte,
quando su lei aleggia dignità.
Nel petto,
dove una virile sopportazione
ci rende grandi.
Sulle spalle e i piedi
che tanto soffrono.
Nei testicoli,
orgogliosi di se.
Lì è il tuo nome,
il tuo soave e tenero nome,
cantato con speranza e coraggio.
Abbiamo sofferto
in tante parti
i colpi del boia
e scritto in poca pelle
tante volte il suo nome,
che già non possiamo morire,
perché la libertà
non ha morte.
Possono continuare a colpirci,
lo facciano, se possono.
Tu sarai sempre li vittoriosa,
libertà.
E quando noi spareremo
l'ultima cartuccia,
tu sarai la prima
a cantare nella gola
dei miei compatrioti,
libertà.
Perché niente è più bello
sulla faccia della terra
che un paese libero,
gagliardemente eretto,
su di un sistema che scompare.
La libertà,
infatti,veglia e sogna
quando noi entriamo nella notte
o ci leviamo al mattino,
soavemente innamorati
del suo nome tanto bello:
libertà.
12 gen 2011
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