Oggi voglio consigliare una lettura "Lettere dalla Kirghisia" di Silvano Agosti ,un libro che può sembrare semplice(visto anche il numero di pagine e i caratteri)ma che invece spiazza chiunque vi si immerga nelle pagine di questa opera di Silvano,lo destabilizza per forza....E' un romanzo troppo elementare nel linguaggio e nella struttura troppo disarmante nelle verità che senza nessun buonismo,senza nessuna retorica ogni pagina racconta.Poche righe e si vola,si fugge altrove, si torna ad usare l’immaginazione.Certamente è un libro che può irritare, come può irritare qualsiasi considerazione che scomodi le nostre abitudini e i nostri luoghi comuni. Agosti non costruisce tuttavia nessun proselitismo, nessun apostolato, ma inventa un piano di sogno, e non di favola..
Penso che lo scopo di Silvano sia di portare proprio il lettore a interpretare questa storia come un invito a riflettere sulla nostra condizione umana, un suggerimento ad un atteggiamento alternativo verso noi stessi e verso gli altri per poter vivere veramente la vita ,un un messaggio utile alla crescita intellettuale, un messaggio di speranza.Certo non è tutto da prendere alla lettera, ma il concetto esprime che la vita di ognuno di noi è la cosa più preziosa, unica e irripetibile che possediamo,che è nostra e di nessun altro e tutti abbiamo il diritto di viverla al meglio perchè siamo talmente ciechi e abituati a questa nostra società che non ci rendiamo conto della nostra condizione, fin da piccoli ci insegnano come vivere,mentre dovremo farlo da soli con le esperienze,e scoprire la vita .Dovremmo abituarci a pensare che tutto ciò che vediamo è relativo, e spesso non ci accorgiamo di non stare bene,perchè fa parte della nostra quotidianità. il mondo in cui viviamo è stato costruito da pochi uomini e non è detto che vada bene per tutti, in passato ci sono state altre culture ben diverse dalla nostra dove l'amore il confronto tra individui era alla base di tutto.. questo oggi passa in secondo piano ma solo per abitudine.. tutto questo per molti sembrerà follia, ma io vi dico che per me niente è piu folle della normalità che la nostra cultura ci impone,quindi complimenti a Silvano!! Un libro fantasioso ma che riesce a farci riflettere sulla vita di oggi, un libro potenzialmente per tutti: dai bambini agli adulti. Non a caso ha caratteri grandi per bambini di scuola elementare. Però lo apprezza solo chi si sa vedere con “occhi nudi”.
La Trama:
Nelle “Lettere dalla Kirghisia”, Silvano Agosti racconta la sua visita in un paese straordinario “dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un'utopia, ma un bene reale e comune”. Nel paese di Kirghisia, infatti, tutti lavorano solo 3 ore al giorno: il resto del tempo è dedicato a se stessi, all’amore, alla famiglia, ai figli, alla vita insomma. Si lavora meglio, non ci si ammala di ansia e stress, si è sereni e realizzati e quindi più produttivi.Gli anziani hanno ingresso privilegiato e gratuito a cinema e teatri, non pagano i trasporti, e inoltre hanno piccoli appezzamenti di terreno da curare. I bambini non stanno seduti in aule chiuse, ma giocano nei parchi, e imparano in maniera naturale, e duratura, perché lo desiderano.E chi vuole fare l’amore, porta in bella vista un piccolo fiore azzurro: così l’amore non genera ipocrisia, incomprensioni e imbarazzi. Non ci sono guerre, né armi: non ci sono politici falsi e strapagati ma opere di volontariato: non c’è pubblicità ma informazione. Nel paese di Kirghisia non c’è bisogno di scrivere la costituzione perché tutti la sanno a memoria. E’ composta di una sola frase: "Al centro di ogni iniziativa, l'attenzione dello Stato e dei cittadini va innanzitutto all'essere umano”.La bellezza del libro di Silvano Agosti come dicevo prima è nel denudare se stesso e la società così come essi sono, recuperando il massimo di ingenuità e di purezza, prospettando una sorta (possibile) di “dover-poter essere” individuale e collettivo, l'esatto opposto della irragionevolezza dei modi, dei tempi, dei contenuti dell'esistenza del nostro vivere oggi.
Per dare un'idea trascrivo i fondamentali bisogni e desideri che un buon kirghiso spiega all'autore per strada: saper dormire, saper mangiare, saper lavorare, saper imparare, saper dare, saper creare, saper amare e saper fare l'amore, saper vedere quel velo di mistero che copre ogni cosa.
A me è piaciuto molto e a chi vuole lo consiglio vivamente!
L'inizio del libro:
Nel finale del libro c'è anche un pezzo di Fabio Volo
che rispondendo alle lettere di Silvano Agosti scrive:
Caro Silvano,… Ho pochissimo tempo per scriverti, devo andare di corsa a fare un lavoro importante. Da quando però ho condiviso un po' di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose. Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appuntamenti sono veramente importanti? È successo qualcosa di strano con le tue lettere. Ho capito che, senza accorgermene, mi sono abituato a non vivere. I miei impegni sono così lontani dalla vita e dalle cose che realmente vorrei fare, e spesso faccio fatica a trovare stimoli per andare avanti. Vivo nella speranza che arrivi presto il fine settimana per avere un po' di tempo libero per me ma poi quando ce l'ho, spesso mi capita di non sapere come spenderlo. Non sono più abituato a stare con me stesso e ad ascoltarmi.Come sono potuto arrivare a questo? Come ho potuto permetterlo? I pensieri che ho fatto in questo periodo grazie a te mi stanno dando la forza per concepire una nuova vita. Sto progettando una serie di cambiamenti e questi pensieri diverranno azioni. Sto già meglio Queste tue letture mi hanno dato speranza mi hanno fatto immaginare la mia vita in un'altro modo.Verrò a trovarti e nell'attesa spero che il modo di vivere della Kirghisia arrivi fin qui,contagiando pezzo per pezzo tutto questo meraviglioso e tormentanto pianeta..Ciao Silvano vado a far finta di essere coinvolto in qualcosa...ma ancora per poco.…Fabio Volo
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