Berlinguer diceva: Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia".
E finalmente mi rincuore vedere che i giovani ci sono,i giovani si sono organizzati,si stanno ribellando..
contetazioni in tutta l'Italia:(vedi da repubblica qui)
Era ora!!Siete la nostra speranza,Forza!Quella di oggi è una grande risposta chi credeva che foste solo dei "bamboccioni",per dirla alla Brunetta,invece dimostrate di essere una foltissima schiera di vent'enni che vuole,a diritto, riappropriarsi del maltolto.Continuate a disturbare il manovratore e i suoi accoliti finché la Maria Stella si vedrà costretta a ritirare il suo pessimo ddl; con godimento di tutti! La gente che ha a cuore le sorti della nostra misera (stato voluto dal suddetto manovratore) Italia è con voi! Avanti a tutta forza! La cultura è come la libertà: un bene imprescindibile ed insostituibile.
Mi viene da pensare che questo disastroso clima politico e sociale fa presupporre il ritorno del “sessantotto”,seppur in forme e modi diversi. Disoccupazione dilagante, tagli sconsiderati alla scuola pubblica, pensioni da fame, banditismo politico imperante, prezzi e tariffe senza freni, e chi più ne ha più ne metta, stanno portando all’esasperazione famiglie, pensionati, lavoratori, studenti, pubblico impiego, artigiani, commercianti e persino gli industriali; solo la classe politica se la ride e se la gode come nel sessantotto: casta era e casta è rimasta. C’è un’unica differenza: allora si era a cavallo del boom economico, adesso è in essere il disastro economico, che viene fatto pagare da chi ha meno responsabilità della situazione.
In Grecia è da tempo in atto la ribellione sociale, così come in Francia, organizzata dalle forze sindacali; in Irlanda stanno iniziando e in Portogallo e Spagna pure. Anche in Inghilterra sta iniziando a montare la protesta contro i continui tagli alla spesa pubblica, ai licenziamenti e all’aumento sconsiderato dei costi universitari. E in Italia la situazione è sotto gli occhi di tutti: ci sono segnali di forte ribellione che vanno dalla scuola al mondo del lavoro, per passare da Napoli e Palermo con i gravi problemi legati alla spazzatura; senza dimenticare il disastro alluvioni in Veneto e il disastro terremoto a L’Aquila; praticamente l’Italia è nella cacca fino al collo! Qui da noi, però, c’è qualcos’altro che non quadra: i sindacati che viaggiano sparpagliati; da una parte la CGIL schierata a difesa degli operai, dall’altra CISL e UIL che se la filano con il traballante governo il quale, più che pensare a risolvere i problemi dell’Italia, sembra sempre essere impegnato a risolvere le grane personali del premier e la tenuta della maggioranza, tenendo in perenne scacco un Paese intero....Qualora tutti questi focolai di protesta dovessero saldarsi come nel sessantotto c'è solo da immaginarsi che cosa potrà succedere!!!
Le differenze con il 68!!!!!
Sono trascorsi poco più di quarant’anni dal 1968 io essenso del 76 non l'ho affrontato,però mi ha sempre affascinato e incuriosito...Sì sono passati proprio 40 anni,quella fu una contestazione che sembrava far vacillare governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società.Nel campo occidentale un vasto schieramento di studenti e operai prese posizione contro l’ideologia dell’allora nuova società dei consumi che proponeva il valore del denaro e del mercato,nel mondo capitalista,come punto centrale della vita sociale. Negli Stati Uniti la protesta giovanile si schierò contro la guerra del Vietnam, legandosi alla battaglia per i diritti civili. Anche in Francia e Germania la protesta assunse toni molto violenti e parve trasformarsi in rivolta contro lo Stato. In Italia la contestazione fu il risultato di un malessere sociale profondo, dovuto al fatto che lo sviluppo economico (eravamo in pieno boom economico) non era accompagnato da un adeguato aumento del livello sociale ed economico delle classi più basse.
Già allora la classe politica era considerata una casta con tutti i suoi privilegi e l’imprenditoria rifiutava il dialogo sindacale ed il riconoscimento sociale dei lavoratori; nelle scuole gli studenti contestavano i pregiudizi dei professori, della cultura ufficiale e del sistema scolastico classista e obsoleto. A me pare che la situazione attuale si avvicini di molto alla situazione generale di allora la quale diede poi vita alla contestazione ed alla ribellione giovanile in modi e forme anche violente; gli obiettivi erano la riorganizzazione della società sulla base del principio di uguaglianza, il rinnovamento della politica in nome della partecipazione di tutti alle decisioni, l’eliminazione di ogni forma di oppressione sociale e di discriminazione razziale, l’estirpazione della guerra come forma di relazione tra Stati.
L’esplosione degli scioperi dei lavoratori che chiedevano il rinnovo dei contratti, aumenti salariali, diminuzione dell’orario di lavoro, pensioni, casa, salvaguardia della salute e servizi, si saldò con il movimento degli studenti che rivendicavano l’estensione del diritto allo studio anche ai giovani di condizione economica disagiata, occupando le università e affrontando scontri violenti con la polizia; inizialmente il tutto venne sottovalutato dai politici, dagli industriali e anche dalla stampa. Merito del Sessantotto fu quello di mettere al centro dell’attenzione valori che fino a poco tempo prima erano stati interesse di pochi. Temi come il pacifismo, l’antirazzismo, il rifiuto del potere come forma di dominio di pochi privilegiati sulla popolazione, i diritti delle donne e l’interesse per l’ambiente, entrarono a far parte stabilmente del dibattito politico e socio-culturale del mondo intero.... Certo,era un'altra epoca altri Italiani,e altre esigenze...Ma quello che abbiamo visto oggi è un risveglio di questa Italietta,e speriamo che l'Italia intera prenda esempio da voi....RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTUTO
Che roba contessa all'industria di Aldo, han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti,
volevano avere i salari aumentati, dicevano pensi, di essere sfruttati.
E quando è arrivata la polizia quei quattro straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato i cortili e le porte, chissà quanto tempo di vorrà per pulire.
Compagni dai capi e dalle officine
prendete la falce e portate il martello
scendete giù in piazza e picchiate con quello
scendete giù in piazza e affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per fare quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finire sottoterra.
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev'essere sfruttato.
Sapesse contessa che cosa mi ha detto un caro parente dell'occupazione,
che quella gentaglia rinchiusa là dentro di libero amore facea professione.
Del resto mia cara, di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, non c'è più morale contessa.
Se il vento fischiava ora fischia più forte,
le idee di rivolta non sono mai morte,
se c'è chi lo afferma non state a sentire
è uno che vuole soltanto tradire.
Se c'è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso
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