21 nov 2010

Macerie di Democrazia... Io stò con gli aquilani!!!

Stavo leggendo il pezzo di Repubblica sulla grande manifestazione d'ieri all'Aquila "Macerie di Democrazia" che avevo avuto modo di presentare qualche tempo fa grazie a un pezzo di Anna una cara amica aquilana..
 Purtroppo non ho potuto partecipare,leggo con piacere  che migliaia di persone da tutta la nostra penisola si sono riversate nel capoluogo abruzzese,nonostante  la pioggia incessante,leggo gli slogan: il neroverde di uno striscione con la scritta "Macerie di democrazia-L'Aquila chiama Italia",il nero di un altro in ricordo delle vittime del sisma. Dal ponte Belvedere, al passaggio dei manifestanti, è stato srotolato un grande lenzuolo con l'esortazione "Riprendiamoci le città". Il "popolo delle carriole" e i comitati spontanei hanno gridato "Oggi non siamo soli", accompagnati dal ritmo delle bande di strada. Il corteo si è spezzato in più parti, qualche gruppetto ha attraversato anche i vicoli inagibili, ma non ci sono stati incidenti.
Ancora una volta mi dispiace constatare che i media, i giornali non hanno dato il giusto spazio a questa manifestazione...noi  dobbiamo capire tutti quanti che le  macerie dell'Aquila non sono dovute a fatalità,ma a un crimine,un'omissione che altrove manderebbe in galera generazioni di governanti.Non esiste al mondo Paese sviluppato dove un terremoto di magnitudo 5.9 faccia tanti morti.Non esiste nazione che si faccia infinocchiare così dai Governanti soprattutto uno come  Berlusconi che con  la sua propaganda e con la storia della ricostruzione e delle case ha preso consensi (ricordo sempre la trovata pubblicitaria a Porta a Porta oppure come con la loro abbuffata con la storia del G8).Purtroppo cari amici aquilani solidarietà,condivisione,trasparenza ,sono cose che non vanno in sintonia con il Berlusca &Co,e la dimostrazione è li da voi..Poi dopo una tragedia del genere non esiste un popolo che non chiede la testa dei costruttori disonesti e continui a non prevenire i sismi con una buona edilizia prescritta per legge.Dietro al problema c'è il reato, ma dietro il reato c'è una cultura, anzi un'incultura.No,non è vero che siamo un Paese di furbi.


VOGLIO RIPORTARE IL PEZZO DI ANNA(MISS KAPPA) COME PRESENTAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE:
Anna:L'Aquila, epicentro dell'emergenza Italia.L'Aquila, con le sue macerie, ferma al 6 aprile 2009.

L'Aquila senza lavoro. Con la povertà che bussa alla porta. Economia e mercato locale al collasso. Sette milioni di ore di cassa integrazione per diciassettemila dipendenti, destinati ad aumentare. L'80% delle attività commerciali ed artigianali che non ha riaperto i battenti. Famiglie nelle quali hanno perso il lavoro moglie e marito. E nessun aiuto è previsto. La ricostruzione pesante che non inizia. Quella leggera che si muove fra mille impedimenti.Non c'è danaro, se non virtuale. E la vita di tutti i giorni è gravata dai mille disagi di una città fantasma. Questo terremoto non è eguale per tutti. Paradigma dell'Italia: va avanti chi sa sgomitare, chi conosce l'amico dell'amico, chi si allea con il potere. Chi paga il potere.L'Aquila emblema dell'emergenza democratica. Le nostre macerie, simbolo delle macerie della democrazia che vede l'inettitudine di chi dovrebbe governarci pensare unicamente alla spartizione del potere. Più o meno grande, più o meno a brandelli.E l'emergenza ambientale: il consumo del territorio, in mano alla protezione civile ed al furbo di turno che, comunque, continua ad edificare. Con buona pace delle amministrazioni. Un territorio devastato: dal sisma e dalla mano umana. I centri storici, patrimonio dell'Italia intera, lasciati a marcire nel totale abbandono. Quello aquilano ancora militarizzato. E l'informazione mendace che svia le menti di chi si ciba di televisione, senza pensare.

Questa è L'Aquila. Questa è l'Italia.E qui vi chiediamo aiuto. Ancora aiuto, dopo l'enorme solidarietà che ci avete dimostrato nella prima emergenza della nostra disgrazia. Chiediamo aiuto agli Italiani . A coloro che credono che sia ancora possibile riappropriarsi della propria dignità e delle proprie vite. Il mio è un appello lucido ed accorato....Condividete e raggiungeteci.Il 20 novembre vi chiamiamo all'Aquila.A manifestare contro le emergenze ed i commissariamenti..Contro le cricche e le speculazioni. Contro la devastazione dei territori. Contro l'inquinamento.Per una democrazia che sia vera e fatta dai cittadini. Per dire BASTA a questo stato di cose. Per la rinascita democratica del nostro Paese che merita di essere risollevato dal baratro nel quale è precipitato. Perché il Paese è uno solo e solo uniti ce la possiamo fare.
Tutti, insieme, riprendiamoci il nostro futuro.


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