La storia della società italiana è contraddistinta dal notevole contributo di cultura e civiltà fornito da persone omosessuali......Pensiamo a Leonardo da Vinci,a Pier Paolo Pasolini,Elton John e tanti altri e chi più ne ha,più ne metta.Sono purtroppo persone che a tutt'oggi pagano un prezzo durissimo per esprimere appieno la loro personalità.E' inaudito che subiscano denigrazioni da persone che,nel pieno rispetto della Carta Costituzionale,dovrebbero sentirsi più di altri impegnati a difendere anche l'onorabilità delle minoranze di qualsiasi tipo presenti nel territorio...e dopo quest'ultima esternazione di Berlusconi sono veramente avvilito, per la comunità omosessuale fatta oggetto ancora una volta di insulti omofobi da parte di un'autorità dello stato,non è la prima volta e non sarà l'ultima.Trovo indecente che uno come berlusconi si possa permettere di offendere chiunque per diffondere la sua immoralità, per trovare giustificatori e giustificazioni.
Mi chiedo ma ci sarà mai una fine allo squallore in cui puo' sprofondare anche il piu' rozzo degli uomini? uno che ogni volta che parla dimentica che lo sta facendo anche a nome di tutti gli italiani? Questa sua tecnica di dire una stronzata gigantesca ogni volta che esce fuori uno scandalo che ha a che fare con lui, di sollevare un polverone per far dimenticare o nascondere e far distrarre l'opinione pubblica dai fatti rilevanti che lo riguardano non si puo' piu' accettare in un paese civile. berlusconi lasci stare gli orientamenti sessuali dei cittadini, si occupi dei loro problemi, dia le risposte che deve nel merito dei suoi abusi di potere, ci spieghi il perché in un paese dove l'uguaglianza è legge lui deve stare sempre oltre e fuori dalle leggi, ci dica quante volte, grazie alle sue frequentazioni e conoscenze è stato ricattato e quante volte ha ceduto al ricatto.
voglio sapere dal Berlusconi ,perché offende tutti, offende gli italiani,offende i giovani , offende le istituzioni, offende i lavoratori, offende la nostra terra. Io pretendo le sue scuse, pretendo che si dimetta per manifesta incapacità di governare, pretendo di vivere in un paese dove non venga messo a capo del governo uno che non sa tenere a freno le sue ossessioni, le sue manie compulsive, uno che si esprime con parole pesanti, che bestemmia in pubblico, se ne vanta pure e lo puo' fare grazie a quella bella fetta di italiani che anziché inorridire lo guardano con simpatia e invidia.Uno come berlusconi non puo' essere la guida morale e politica in nessun paese al mondo.
Niki Vendola:
Caro Presidente Berlusconi,
il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il tuo umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici. Le tue barzellette non possono far ridere un Paese che è stremato, impoverito, spaventato, precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse, non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buon senso impongono a chi ricopre ruoli pubblici di primo piano.
Io non ho mai avuto una avversione preconcetta nei confronti della tua persona e ho cercato di avere con te rapporti di correttezza istituzionale e di cordialità umana. Ma è diventato di giorno in giorno più insopportabile lo stile con cui hai condito i tuoi mille monologhi con battute sessiste, con riferimenti umilianti ai corpi di donna considerati alla stregua di prede per le tue interminabili stagioni di caccia, con storielle che grondano antisemitismo, ora persino con battute omofobe. Ma nessuno ha messo in discussione il tuo orientamento sessuale: piuttosto sono gli abusi di potere, le menzogne, la richiesta di impunità, persino la tua ricattabilità, ecco questi sono i temi a cui non dai mai risposta.
Caro Berlusconi, le battute, soprattutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo: quella che tu spacci per galanteria spesso si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell’imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo ministro lo fosse e non avesse il coraggio di confessartelo pensa a quanta gratuita sofferenza gli staresti infliggendo. Tu sei l’uomo più potente d’Italia, dovresti persino sentire l’assillo e l’onere di essere un esempio per il nostro popolo, una guida politica e morale. Hai scelto invece di vestire i panni di un Sultano d’Occidente. Ora che il tuo regno smotta paurosamente nel fango e nell’immondizia, ora che molti tuoi generali e caporali cercano di negoziare la propria personale salvezza, sarebbe bello da parte tua un’uscita di scena all’insegna del decoro. Il nostro popolo ha bisogno di pulizia, di verità, di sobrietà, di libertà, di serenità.
Signor Presidente del Consiglio, le ragazze e i ragazzi nel nostro Paese non vogliono fuggire né prostituirsi, vogliono una finestra aperta sul proprio futuro. Le tue dimissioni possono dare coraggio all’Italia migliore.
Cordialmente, tuo Nichi Vendola
3 nov 2010
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